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Padova da Vivere

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A cura di PadovaOggi

L'università di Padova: la storia

La fondazione dell’università di Padova affonda le sue radici in quei processi storici che coinvolsero l’Europa occidentale nel primo e secondo secolo dopo il Mille e che indussero all’allargamento del sapere ed al rinnovamento dei suoi contenuti, sulla spinta delle trasformazioni economiche che stavano cambiando il volto del vecchio continente e ponendo le basi per il lento passaggio dal Medioevo al Rinascimento. Formatasi sulla translatio studii, ossia sul trasferimento spontaneo di un gruppo di docenti e studenti provenienti dall’Università di Bologna (fondata circa nell’anno 1088 e riconosciuta ufficialmente come Alma Mater di tutte le università occidentali), l’Università di Padova celebra nel 1222 l’anno ufficiale della sua fondazione. A quell’epoca risalgono infatti i primi documenti relativi allo Studium Patavinum, che registrano cioè una regolare e stabile organizzazione universitaria, pubblicamente riconosciuta.  Nell’antico motto dello Studio “Universa Universis Patavina Libertas” è racchiusa la peculiarità dell’Università di Padova, ossia la grande libertà accademica concessa a professori e studenti e le felici condizioni di civile cultura che ne favorirono la costituzione. L’università sin dalle origini godette infatti di particolare tutela garantita prima dal libero Comune nel XIII secolo e poi dalla Signoria dei Carraresi nel XIV secolo e dalla Repubblica di Venezia dal 1405 alla fine del Settecento. Affermatasi inizialmente come centro di studi giuridici e teologici, lo Studio allargò progressivamente e ampiamente ad altre dottrine tra cui medicina, filosofia, astronomia, grammatica e retorica.

Nel 1399 l’università fu divisa in due settori: la Universitas Iuristarum nella quale si coltivavano diritto civile e diritto canonico e la Universitas Artistarum, comprendente medicina, filosofia, teologia, grammatica, dialettica, retorica e astronomia. La riunificazione delle due università ebbe luogo nel 1813. Inizialmente l’università fu organizzata come libera corporazione di studenti e articolata secondo criteri etnico-geografici, le nationes, che a loro volta faacevano riferimento a due grandi gruppi: citramontani (o italiani) e oltramontani (non italiani); erano quindi gli studenti ad approvare gli statuti ed eleggere i docenti, retribuendoli con il ricavato di collette. Per tutto il Trecento i Signori da Carrara protessero l'università e non ne intaccarono gli statuti di autonomia e di libertà, favorirono l'afflusso di studenti da tutta Europa echiamarono ad insegnare al Bo i migliori docenti, facilitando anche la loro permanenza a Padova, invitandoli a far parte della loro Cancelleria e considerandoli loro familiari. Ottennero con Bolla di Papa Urbano V nel 1363 per l'università la facoltà di Teologia che, allora, esisteva solo alla Sorbona e a Bologna. Ma fu soprattutto nel Quattrocento e nel Cinquecento che l'università di Padova assurse a fama internazionale beneficiando soprattutto dello straordinario clima di libertà e tolleranza religiosa favorito dalla Repubblica di Venezia, da cui Padova dipese dal 1405 al 1797.

Il Cinquecento fu il secolo d’oro dell’università Patavina che divenne uno dei più prestigiosi luoghi di studio d’Europa, punto di eccellenza  della cultura umanistica e rinascimentale. Nasce e si perfeziona in questo secolo l’idea-struttura di Gymnasium Omnium Disciplinarum, oggi diffusa in tutto il mondo. In questo periodo si colloca il glorioso contributo del Gymnasium di Padova al nascere della rivoluzione scientifica. Vi concorsero lo sviluppo del pensiero filosofico, le grandi scuole di anatomia e medicina, e la grande avventura in astronomia, fisica e matematica. Il secolo si apre e si chiude con due nomi eccellenti, Copernico e Galileo, registra la realizzazione del complesso di edifici noti con il nome di Palazzo Bo, sede storica ed antica dell’Università, del Teatro Anatomico e dell’Orto Botanico. Studenti provenienti da tutta Europa erano richiamati dalla fama dell’insegnamento e dallo spirito di tolleranza assicurato da Venezia. Dalla seconda metà del Seicento e per tutto il Settecento il ruolo dell’Università di Padova si trova ridisegnato all’interno della grande rete culturale ed universitaria europea e si amplia ulteriormente con la fondazione dell’Osservatorio Astronomico e con l’istituzione di nuove cattedre (Chimica ed Agraria).

Con il tramonto della Repubblica di Venezia e le successive traversie politiche fino all’unificazione della nazione italiana (1866) l’università svolge a buon livello il suo ruolo regionale nonostante i condizionamenti alla libertà intellettuale e al ridotto sostegno fornito dal governo asburgico. Nell’800 studenti e professori padovani partecipano numerosi alle lotte risorgimentali per l’indipendenza, anche con sommosse insurrezionali locali (febbraio 1848). Durante la Seconda Guerra Mondiale si distingue come centro del Veneto nella lotta di liberazione contro il nazifascismo e al termine del conflitto viene decorata di Medaglia d’oro al valor militare per il sacrificio di tante giovani vite nella lotta per la riconquista della libertà. Oggi l’università di Padova occupa uno dei primissimi posti tra gli Atenei italiani di maggior prestigio, ha impostato una controllata politica di articolazione e diffusione territoriale dilatando la sua presenza nel Veneto e dal 1995 è dotata di statuto autonomo.

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