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Padova da Vivere

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A cura di PadovaOggi

Santo

Via del Santo, le curiosità di uno storico tratto di Padova

Via del Santo unisce la zona pedonale del centro storico con la Basilica e la piazza del Santo. Lasciando alla nostra sinistra palazzo Zabarella e via San Francesco, imbocchiamo la via, intitolata al Santo per antonomasia Antonio, e scorgiamo sulla destra Palazzo Wollemborg; una lunga costruzione settecentesca caratterizzata da eleganti finestre con archi sostenuti da colonne binate, dove a metà dell'Ottocento nacque l'economista Leone Wollemborg, fondatore della prima Cassa Rurale Italiana e nel 1901 Ministro delle finanze.

Al civico 26 incontriamo un altro Palazzo Wollemborg, attuale sede dell'Istituto di Geografia, fu rifatto dall'architetto Noale. Subì ulteriori modifiche con la triplice apertura al piano nobile, curiosa risulta essere la cornice metallica che lo sormonta. Rilevanti, inoltre, sono i resti di strutture portuali visibili dal cortile interno.

Quasi frontalmente scorgiamo al civico 51, Palazzo Romiati, altro palazzo degno d'interesse per il gioco a pianoterra del bugnato. Progettato da Giuseppe Jappelli, anche se sciupato esteticamente sul finire dell'Ottocento con l'innalzamento di un piano, è spia della fioritura neogotica in città.

Continuando e svolgendo lo sguardo a destra, s'erge Palazzo Dottori, costruito nel 1775 fu sede della Banca d'Italia; attualmente ospita la facoltà di Scienze Politiche. Edificato dall'architetto conte Andrea Zorzi è uno degli edifici più gradevoli della "lezione palladiana" presente in Padova. A testimonianza della fervida fioritura artistica di quel periodo è anche Palazzo San Bonifacio costruito sull'area delle case del noto collezionista ottocentesco padovano Antonio Piazza. Una sala del piano nobile ospita alcuni bassorilievi del Canova raffiguranti scene mitologiche e della vita di Socrate. Di questi rilievi esistono i disegni preparatori di mano del Canova nel Museo di Bassano, mentre i rilievi originali in gesso si trovano nella Gipsoteca di Possagno.

Frontalmente, al civico 57 della via che, percorrendola tutta, ci riporterebbe alla Basilica del Santo, vi è l'Istituto Magistrale "Duca d'Aosta", che include la Biblioteca Carmeli, voluta dal padre francescano Michelangelo Carmeli, professore di lingue orientali all'Università, nel 1753. Questo edificio rientrava nel complesso di S. Francesco Grande che racchiudeva cinque poli: l'Ospedale, il Convento, la Chiesa, la Scuola della Carità e il tempietto di S. Margherita, ubicati nell'area tra le vie S. Francesco, Santo e Galilei. Nel 1995 un incendio, causato da un corto circuito, ha bruciato il salone, danneggiando in modo irreparabile il ballatoio della libreria, distruggendo parte del tetto e rovinandone gli affreschi.

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