Studentessa ubriaca stuprata da operaio con famiglia: condannato

Una serata senza freni e inibizioni, di quelle in cui l'alcol prende le redini della situazione e non si sa come può andare a finire. E, infatti, è finita male per una ventenne di Udine, studentessa dell'ateneo patavino. Aveva partecipato ad una festa in maschera organizzata in fiera per il Carnevale. Drink fino allo sfinimento. Ubriaca fradicia, da non stare in piedi, si era messa a fare l'autostop, lasciandosi dare un passaggio dal primo sconosciuto, che, invece di accompagnarla a casa, se la sarebbe portata nella sua camera da letto, come riportano i quotidiani locali, approfittando della situazione.

L'ABUSO. La stessa storia, ma diverse le versioni. La ragazza ha infatti denunciato l'uomo che, secondo la sua dichiarazione dei fatti, avrebbe abusato di lei in quella notte annebbiata. Lui, operaio 42enne, residente a Padova, dal canto suo, smentisce, sostenendo di avere passato la notte senza sfiorarla con un dito, di avere avuto, sì, un rapporto sessuale con la ventenne, ma solo l'indomani mattina, con il suo consenso. Ad ogni modo, l'uomo, sposato e con figli, le aveva anche lasciato un bigliettino con il suo numero di telefono, dopo averla riaccompagnata a casa il giorno seguente. Non è dunque stato difficile rintracciarlo dopo che la studentessa lo ha denunciato alla questura di Padova.

LA CONDANNA. Giovedì l'udienza davanti al gip Domenica Gambardella, su richiesta di rinvio a giudizio del pm Giorgio Falcone. L'operaio ha però evitato il processo, patteggiando due anni, con la sospensione condizionale della pena per avvenuto risarcimento della vittima. Pensare che l'imputato pare avesse persino contattato il padre della ragazza per rassicurarlo e aiutarla a trovare le chiavi di casa, smarrite, insieme al portafoglio, in quella notte di cui la giovane sembra non ricordare nulla. Pochi giorni dopo la querela, poi la condanna per violenza sessuale, aggravata dallo stato di incoscienza della vittima.