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Venerdì, 19 Aprile 2024
Cronaca Terrassa Padovana / Via Roma

Accoltellato alla gola a Terrassa Arrestato dopo 4 mesi l'autore

L'episodio risale al 29 settembre, in via Roma. Al termine di un litigio, un 26enne albanese ridusse in fin di vita un connazionale 42enne. Un delicato intervento chirurgico ne impedì la morte. Individuato il latitante

È stato arrestato domenica dai carabinieri della compagnia di Piove di Sacco, dopo 4 mesi di latitanza, un 26enne nullafacente albanese, ritenuto l'autore del truce accoltellamento alla gola di un connazionale imbianchino 42enne avvenuto lo scorso 29 settembre in via Roma a Terrassa Padovana. Un episodio che aveva profondamente scosso la comunità locale, dove la vittima era molto conosciuta, ben inserita e stimata per il suo lavoro di artigiano.

SGOZZATO PER FUTILI MOTIVI. I fatti avevano avuto luogo all’esterno del bar Bazza, abitualmente frequentato dai protagonisti, attorno alle 19.30, quando, al termine di un alterco all’interno del locale, i due erano usciti dal bar per proseguire la discussione. Futili i motivi all'origine dell'alterco: il più giovane avrebbe infatti lamentato una mancanza di rispetto nei suoi confronti da parte dell'imbianchino, in quanto quest'ultimo avrebbe chiesto di poter parlare in privato con una terza persona. Come spiegato ai carabinieri da alcuni testimoni, ad un certo punto, il 26enne aveva colpito con uno schiaffo al volto il 42enne, facendolo cadere a terra. In quel momento, l’aggressore aveva estratto un oggetto affilato, si era avvicinato alla vittima e l'aveva colpita con un fendente alla gola, lasciandola sull’asfalto e fuggendo alla guida di una Fiat Stilo di colore rosso.

AD UN PASSO DALLA MORTE. Gli avventori del bar chiamarono subito i soccorsi e, un’ambulanza del 118, constatate le condizioni disperate del ferito, lo aveva trasportato d’urgenza all’ospedale di Monselice dove era stato sottoposto a un delicato intervento chirurgico, al fine di tamponare la gravissima ferita da taglio alla laringe, della profondità addirittura di 4-5 centimetri. Rimasto in coma per alcune settimane, l'uomo fortunatamente se l'era cavata.

LA CACCIA ALL'UOMO. Immediate le indagini che in breve consentirono ai carabinieri di identificare l’aggressore. Nonostante fosse braccato, il giovane, appoggiandosi a familiari e connazionali residenti nel Conselvano, riuscì a far perdere le proprie tracce. A seguito dell’impianto accusatorio emerso dalle indagini, ad ottobre, su richiesta del pm Luisa Rossi, il gip del tribunale patavino, Domenica Gambardella, aveva emesso un'ordinanza di custodia cautelare in carcere nei confronti dell'albanese, resosi irreperibile, estendendo l’esecutività del provvedimento anche in ambito internazionale, tenuto conto che il ricercato avrebbe potuto trovare riparo fuori dai confini nazionali.

L'ARRESTO. In manette è finito Leonard G., residente a Conselve. Durante uno dei numerosi servizi di osservazione vicino alle abitazioni dei parenti del ricercato, i carabinieri di Piove di Sacco domenica avevano notavano che le finestre di uno degli appartamenti, quello della madre in via Verdi a Conselve, erano interamente chiuse e la tenda parasole completamente abbassata, quasi a voler impedire la visione dell’immobile dalla strada. Elementi che hanno suggerito ai militari di fare irruzione nell’abitazione, dove è stato rintracciato il 26enne che, dietro a un armadio, ha tentato invano di nascondersi alla vista degli inquirenti. L'albanese non ha opposto resistenza ed è stato arrestato e associato alla casa circondariale di Padova, con l’accusa di tentato omicidio, aggravato dai futili motivi e dal possesso di arma da taglio.

VIDEO, GUARDA L'INTERVISTA AL COMANDANTE DI PIOVE:

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