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Cronaca

Cultura della legalità, siglato l'accordo tra prefettura e imprenditori contro le mafie

Il patto tra le Prefetture del Veneto e Confapi Veneto, allo scopo di rafforzare e intensificare i controlli mirati a prevenire e contrastare le infiltrazioni della criminalità organizzata nell’economia legale

È stato sottoscritto, in attuazione del Protocollo Quadro di legalità, siglato a livello centrale il 13 aprile 2017, tra il Ministero dell’Interno e Confapi, un accordo locale tra le Prefetture del Veneto e Confapi Veneto, allo scopo di rafforzare e intensificare i controlli mirati a prevenire e contrastare le infiltrazioni della criminalità organizzata nell’economia legale.

ACCORDO. L’accordo è stato siglato da Confapi Veneto, la Federazione Regionale che raggruppa le organizzazioni territoriali Confapi presenti in Veneto - Confapi Padova, Confapi Industria e Impresa Verona, Apindustria Venezia - ed è stato sottoscritto dai due rappresentanti che ne hanno la reggenza congiunta: Carlo Valerio e Ivan Palasgo. In particolare, l’Accordo prevede che Confapi Veneto si impegni a promuovere, per il tramite delle organizzazioni territoriali associate, l’adozione di regole mirate a disciplinare la scelta responsabile dei propri partners, subappaltatori e fornitori, a promuovere specifici corsi di formazione per diffondere la cultura della legalità, a informare le proprie associate che l’adesione al presente Protocollo comporta l’assunzione di specifici impegni e, in particolare, la sottoposizione all’accertamento antimafia volto ad escludere la sussistenza di motivi automaticamente  ostativi e di tentativi di infiltrazione mafiosa.

VERIFICHE ANTIMAFIA. Le Prefetture della Regione Veneto effettueranno le verifiche antimafia, propedeutiche al rilascio della comunicazione o informazione antimafia, mediante consultazione della Banca dati nazionale unica della documentazione antimafia, riferendone l’esito all’associazione provinciale di competenza per i successivi adempimenti, svolgeranno, a campione, degli accertamenti, attraverso la consultazione della predetta Banca dati sulle autocertificazioni rilasciate ai fini del rinnovo dell’iscrizione nell’elenco dei fornitori, dandone comunicazione degli esiti all’associazione provinciale preposta. La Prefettura di Venezia si impegna a monitorare l’attuazione del Protocollo a livello regionale, nonché ad assicurare l’attività di supporto, formazione e consulenza alla rete delle Prefetture della Regione Veneto per l’ottimale applicazione dell’Accordo di legalità. Nello specifico, le imprese che intendono aderire al Protocollo dovranno produrre apposita richiesta alle articolazioni di riferimento delle proprie Associazioni, inoltrando i dati necessari al rilascio delle informazioni antimafia. La predetta articolazione, dopo averne verificato la completezza, trasmetterà le richieste alla Prefettura ove ha sede l’impresa aderente. Le imprese che supereranno lo scrutinio antimafia saranno iscritte in un apposito elenco tenuto da ciascuna Associazione di categoria.

VIGILARE ED EDUCARE. Conseguita l’iscrizione, l’impresa aderente presenterà alla Prefettura del luogo ove ha la propria sede legale, per il tramite dell’associazione di riferimento, la lista dei propri partners commerciali, al fine della loro sottoposizione alle verifiche antimafia, in base alle soglie stabilite nell’Accordo attuativo: "Spesso, in passato, la “questione legale” è stata affrontata con leggerezza, con il risultato che troppo tardi ci siamo accorti che la criminalità organizzata si era infiltrata nel tessuto imprenditoriale veneto. Qualsiasi tipo di scorciatoia che non rispetti le vie legali va assolutamente punita, ed è doveroso che le Prefetture operino nel modo più rigoroso possibile per sanzionare chi non rispetta le regole" commentano l’accordo attraverso una nota congiunta, i presidenti di Confapi Padova Carlo Valerio e di Apindustria Venezia Ivan Palasgo, co-presidenti regionali.  "Ma se alla Prefettura spetta il compito di vigilare e punire, alle associazioni di categoria spetta quello di educare, diffondendo una cultura di consapevolezza nelle aziende associate. Siamo noi che dobbiamo creare gli anticorpi che consentano di evitare che le imprese cadano in tentazione. Già nella Scuola di alta formazione che da più di un anno abbiamo creato per diffondere la cultura manageriale nel territorio abbiamo avviato questo tipo di percorso e sin d’ora ci prendiamo l’impegno di inserire nelle prossime edizioni corsi specifici mirati alla formazione alla legalità".

Qualora i partners commerciali da scrutinare abbiano le proprie sedi legali in altre province, sarà cura della Prefettura inoltrare le richieste alle Prefetture di volta in volta competenti, le quali, eseguite le verifiche antimafia previste dall’art. 8 del Protocollo attuativo, adotteranno i
conseguenti provvedimenti e li trasmetteranno, per le successive comunicazioni, alla Prefettura competente. Nella prima fase di attuazione dell’Accordo, le verifiche concernenti i partners commerciali saranno limitate a coloro che operano nell’ambito dei settori più esposti, coincidenti con quelli per i quali è prescritta l’iscrizione nelle white list. Presso la Prefettura di Venezia, verrà costituita una Commissione per la legalità regionale o interregionale, composta dai rappresentanti delle Prefetture interessate e di Confapi Veneto. Sarà anche possibile la costituzione di sottosezioni provinciali, composte dai rappresentanti locali delle associazioni e coordinate dal Prefetto territorialmente competente, aventi il compito di esaminare le problematiche emergenti in sede di attuazione del Protocollo e di riferire i risultati conseguiti, su base annuale, alla Commissione per la legalità regionale o interregionale. Il Protocollo si inquadra nel solco delle iniziative avviate dal Ministero dell’Interno a tutela della legalità, che vede, in un’ottica di sicurezza integrata, la costituzione di un partenariato strutturato pubblico-privato, volto a prevenire, attraverso un presidio continuativo, i tentativi di infiltrazione criminale nelle attività delle imprese aderenti. 

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