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Cronaca

Accorpamento tribunali, Fp Cgil: "Cittadella ha diritto di sopravvivere"

Il sindacato critica i pareri espressi dalle Commissioni giustizia di Camera e Senato: "Il problema è che i tagli previsti dalla compagine governativa non tengono assolutamente conto dell’efficienza del servizio e dei conseguenti disagi, l’importante è tagliare. Poi magari si criticano le lungaggini della giustizia"

Nota- Questo comunicato è stato pubblicato integralmente come contributo esterno. Questo contenuto non è pertanto un articolo prodotto dalla redazione di PadovaOggi

Nei giorni scorsi si sono espresse la Commissioni giustizia di Camera e Senato sullo schema di decreto legislativo per il riordino delle circoscrizioni giudiziarie. I pareri espressi non saranno vincolanti, ma dai testi emergono alcune situazioni di novità anche per il tribunale di Cittadella. Nei  pareri delle due commissioni, si rileva la necessità di mantenere il Tribunale di Bassano. Dalle cronache locali e nazionali abbiamo letto una sorta di sollevazione popolare di avvocati, amministrazione locale e dipendenti contro la chiusura del tribunale. Va pur detto che a Bassano è stato appena ultimata la nuova struttura giudiziaria, costo presunto di 20 milioni di euro, e che il sindaco si è impegnato a donare gratuitamente un'area per la costruzione del nuovo carcere.

Tutto questo ha indotto la Commissione parlamentare ad abbandonare l’idea di chiusura di Bassano del Grappa, proponendo però l’accorpamento del Tribunale di Cittadella in provincia di Padova. Il Tribunale di Cittadella copre un'area di 22 comuni della zona del camposampierese, per un totale di 200mila abitanti. Ha un carico di lavoro pari a 4mila atti all’anno, il tutto svolto da un totale di 8 dipendenti, 8 persone, non 8 pacchi postali!

Nello schema di decreto legislativo la Scrivente critica l’accorpamento proposto, in considerazione del carico di lavoro del Tribunale di Cittadella, del disagio per l’utenza e, per ultimo ma non per importanza, il trasferimento d’ufficio degli 8 dipendenti del Tribunale in un'altra provincia. A parere della Scrivente, ambedue i Tribunali hanno diritto di sopravvivere. Il problema è che i tagli previsti dalla compagine governativa non tengono assolutamente conto dell’efficienza del servizio e dei conseguenti disagi, l’importante è tagliare. Poi magari si criticano le lungaggini della giustizia.

Un ulteriore problema si paventa riguardo alla soppressione delle sedi dei giudici di pace, anche questo più volte sottolineato dalla nostra O.S.; dal parere  espresso  dalla Commissione della Camera emergono le preoccupazioni e raccomandazioni  che condividiamo,  e che  ribadiamo come principi e criteri ineludibili: garanzia di permanenza diffusa nei territori di presidi di giustizia, attuazione  del principio della giustizia di prossimità.

Quando si aprirà,  a breve, il problema della mobilità dei lavoratori interessati dal nuovo assetto delle circoscrizioni giudiziarie, la Cgil rivendicherà il pieno coinvolgimento del sindacato   sia per la  ricollocazione e la tutela  dei lavoratori,  sia nella riorganizzazione degli uffici, a  salvaguardia del servizio ai cittadini. In questo contesto rimane aperta la questione dei tirocinanti  cassintegrati e lavoratori in mobilità che negli ultimi due anni  hanno dato e continuano a dare un grande apporto di disponibilità e professionalità negli  uffici della Giustizia del Veneto,  al collasso per carichi di lavoro e carenza di personale. L’emendamento atteso sulla possibilità di un inserimento, a seguito selezione di questi lavoratori precari, nelle modifiche al dl 95 (spending review)  non è stato accolto.

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