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Cronaca Ponte di Brenta / Via San Marco

Via S. Marco da brividi: ostacoli, vie contromano e tratti nel nulla

Legambiente con "Adotta una ciclabile" ha pubblicato un dossier sulla pista che porta a Ponte di Brenta tra pensiline dell'autobus da aggirare, passaggi in vie sperdute e centinaia di metri da percorrere a tu per tu con le auto

Continua la campagna settimanale di Legambiente Adotta una ciclabile”. La pista presa in considerazione oggi è quella in via San Marco: un vero e proprio percorso a ostacoli rischioso anche per la vita.

OSTACOLI E RISCHI. Esaminando il dossier dell'associazione, infatti, si scopre che, per percorrere i circa 4 km di pista ciclabile, ci si imbatte in pensiline dell’autobus con tanto di passeggeri in attesa che devono essere spesso e volentieri schivati dai ciclisti, zone dove non ci sono cartelli di pista ciclabile, illuminazione e gli attraversamenti della strada non sono segnalati alle auto né con dossi né appunto con segnali stradali. Inutile dire a che rischi il ciclista va incontro.

AUTO IN SOSTA VIETATA. Si prosegue così per diversi incroci dove anche le povere auto spesso non hanno la giusta visuale per dare la precedenza ad un ciclista, e su tratti dove non essendoci i giusti divisori capita spesso di imbattersi in auto in sosta vietata proprio sulla pista ciclabile.

A TU PER TU CON LE AUTO. Potrebbe forse bastare questo per scoraggiare anche il ciclista più incallito ma si scopre che, lo snodo più pericoloso deve ancora arrivare: è da via Ponticello al parcheggio del Palafabris dove la pista ciclabile, larga 70-80 cm, procede tutta in contromano senza il minimo divisorio. Inutile dire che è una strada, quella, dove le auto certo non procedono a passo lento.

Immagine-3-37IL TRATTO “DELL’ORRORE”. Infine dulcis in fundo, Legambiente sottolinea anche la deviazione "dell’orrore": 500 metri circa in mezzo alla campagna, senza luci e con una casa diroccata e il sottopasso Darwin da superare. Un tratto degno del miglior film di Dario Argento.

IVO ROSSI: PRIORITA’ SISTEMARLA. Una pista ciclabile, infine, che si interrompe ad un km da Ponte di Brenta. Il vicesindaco Ivo Rossi ha sottolineato come la sistemazione della pista ciclabile sia una necessità. Per i ciclisti e Legambiente, che ha denunciato la gravità del percorso già nel 2005, potrebbe essere la volta buona.

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