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Cronaca Arcella / Via Giuseppe Durer

Finto povero milionario: dagli affitti in nero un appartamento nuovo l'anno

Ecco come si gonfiava il capitale "occultato" del 72enne ex dipendente dell'Aps ed ex amministratore di condominio titolare di decine di appartamenti che affittava a clandestini. Chiedeva inoltre sussidi al comune di Limena

Dagli affitti in nero con clandestini, spacciatori e prostitute intascava tra i 150 e i 200 mila euro l'anno, una sommetta che gli consentiva di comprare ogni dodici mesi un nuovo appartamento.

IL PATRIMONIO. È così che il 72enne di Limena ex dipendente di Aps ed ex amministratore di condominio è riuscito a mettere in piedi, negli anni, assieme ai due figli indagati a loro volta, un patrimonio accertato dalla Guardia di Finanza di Padova in 42 fabbricati, 14 terreni ed un capitale in titoli per 2,5 milioni di euro.

EVASORE E FINTO POVERO. L'evasore “arrotondava” la pensione affittando 27 appartamenti anche in nero ad immigrati irregolari. Non solo, dal 2009, per 3 anni di fila ha chiesto al Comune di residenza prestazioni sociali agevolate, “scordandosi” di dichiarare l’ingente patrimonio.

LE PERQUISIZIONI. Dalle prime luci dell’alba di oggi, 100 tra finanzieri, poliziotti ed agenti della polizia municipale di Padova hanno eseguito 20 perquisizioni ed ispezioni in appartamenti riconducibili al 72enne e distribuiti in 8 differenti palazzine, locate in buona parte a cittadini stranieri (nigeriani, moldavi, rumeni) di cui 15 irregolari e 4 prostitute.

GLI ALLOGGI SEQUESTRATI. Per 6 appartamenti è già scattato il sequestro preventivo. Tre di questi si trovano a Padova, in zona arcella, al civico 36/7 di via Giuseppe Durer, al 3/14 in via Nicola Amati e al 3/a di via dei Vivarini.

L'operazione "Corvo grigio"



LE RICEVUTE DEL "NERO". “Nell'abitazione dell'uomo sono state trovate le ricevute dei brogliacci per i pagamenti degli affitti in nero - ha precisato il comandante provinciale della Guardia di Finanza, il colonnello Ivano Maccani - Stiamo concentrando la nostra attenzione su come è stato costruito questo patrimonio".

CONFISCA E RIASSEGNAZIONE ALLE FORZE DELL'ORDINE. “L'operazione va a incidere su un terreno in cui prolifera illegalità e clandestinità – ha detto il sostituto procuratore Sergio Dini – Con questi reati si danneggia due volte la comunità perché si favorisce la clandestinità e la prostituzione da un lato e perché non si pagano le tasse. Se l'evasore sarà condannato gli appartamenti in questione saranno confiscati e poi assegnati alle forze dell'ordine come alloggi che potrebbero riqualificare la zona con presenze legali”.

QUESTORE, PROCURATORE E PREFETTO. “L'immigrazione clandestina si combatte soprattutto colpendo chi sfrutta la situazione affittando appartamenti in nero a prezzi elevati”, ha commentato il questore Vincenzo Montemagno. Gli ha fatto eco il procuratore capo Mario Milanese “è fondamentale combattere chi trae arricchimento dall'immigrazione clandestina”. “Sono risultati raggiunti grazie alla collaborazione tra procura, forze di polizia e grazie a strumenti messi in campo sul territorio – ha aggiunto il prefetto Ennio Mario Sodano - Abbiamo già da tempo un sistema che ci consente di stringere le maglie di una rete che sta dando i suoi frutti”.
 

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