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Giovedì, 25 Aprile 2024
Cronaca Limena

Ex maratoneta si sfoga su Facebook: "Io, aggredita mentre correvo sul percorso vita"

Erano le 21.30 di martedì sera, e la protagonista dell'agguato stava facendo jogging lungo il percorso che fiancheggia il canale Brentella a Limena: "Ho saltato, soprattutto urlato e corso"

Un uomo le ha teso un agguato lungo il percorso vita che fiancheggia il canale Brentella a Limena e che termina a Ponterotto. Una vicenda spiacevole, che, per fortuna, non si è conclusa nel peggiore dei modi: la malcapitata è riuscita a fuggire senza che quella persona le torcesse un capello, ma ha comunque deciso di raccontare tutto su Facebook per avvertire le altre donne del possibile pericolo. 

L'AGGUATO. "Ragazze, stasera mi è capitato di avere la brutta idea di correre alle 21.30 sul percorso vita, in cui non ho mai avuto problemi - scrive la donna - un uomo sulla trentina, molto grosso, giubbo verde e berretta, testone grosso, sul finire del percorso (oramai fortunatamente ero alla fine), prima mi ha superato in bici, poi mi ha fatto un agguato, aspettandomi e provando a prendermi. Ho saltato, soprattutto urlato e corso. Ha preso paura e ha desistito. Ho avuto modo di sentire che altre persone lo hanno visto nei giorni scorsi".

LE REAZIONI SU FACEBOOK. Il racconto della sportiva ed ex maratoneta non ha mancato di suscitare reazioni sul social network. Dalla solidarietà nei confronti dell'autrice del post, alla rabbia e alla preoccupazione perché non ci si può sentire serene ad andarsi a fare una corsa a fine giornata. C'è poi, ovviamente, la questione sicurezza, che, secondo molti, andrebbe aumentata con l'ausilio di telecamere lungo il percorso e con un servizio di vigilanza, mentre, secondo altri, andrebbe ricercata in comportamenti più prudenti, come il non andare a correre da sola alla sera in un posto isolato.

LO SFOGO. La protagonista di questa infelice vicenda, pur consapevole di non avere scelto, forse, l'orario più indicato per una corsetta solitaria, si è comunque lasciata andare ad un comprensibile sfogo: "Faccio un lavoro che mi fa avere pochi momenti liberi, quei pochi devo dedicarli alla mia famiglia; ciò nonostante, io, ex maratoneta, sento un bisogno estremo di scaricare le tensioni e la corsa per me è questo. Vorrei ribadire la libertà di ogni individuo di vivere le proprie passioni senza dovervi rinunciare, per colpa di chi non ama vivere civilmente". 

LA DENUNCIA AI CARABINIERI. La donna non nasconde la paura provata e, anzi, in futuro andrà forse a correre in un orario più sicuro, con il cellulare carico (al momento dell'agguato lo aveva con sé ma la batteria era completamente esaurita) e armata di spray al peperoncino, tuttavia non ha esitato a mettersi immediatamente in contatto con i carabinieri: "Ho atteso a Ponterotto ben 10 minuti che qualcuno si fermasse alle mie sbracciate, finché si è fermata un'auto con 4 ragazzi gentilissimi, che mi hanno consentito di raccontare tutto ai carabinieri di Vigodarzere, che erano di pattuglia".

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