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Cronaca

Agguato in Sud Sudan: armati di klashnikov sparano a padre Christian Carlassare

Origianario di Piovene Rocchette è tra i vescovi più giovani del mondo. Dal 2005 si trova in Africa. Fa parte della diocesi di Padova. Il Vescovo Claudio Cipolla interviene

Erano le due di notte quando alcuni malviventi, armati di klashnikov si sono introdotti nella sua residenza a Rumbek sparandogli alle gambe, sotto le ginocchia. La vittima è padre Christian, comboniano, nominato vescovo della Diocesi di Rumbek, nativo di Piovene Rocchette.

I soccorsi

Padre Christian è stato immediatamente soccorso dalla dottoressa Ottavia Minervini, anestesista di Medici con l’Africa Cuamm e un chirurgo sud sudanese, che sono riusciti a bloccare l’emorragia e a stabilizzare la situazione. Una volta stabilizzato è stato trasferito all'ospedale di Nairobi. Non si conoscono i motivi dell'aggressione ma si sospetta possa trattarsi di un avvertimento. Monsignor Carlassare, 43 anni, è nato a Schio il 1° ottobre 1977 e cresciuto a Piovene Rocchette in diocesi di Padova, dove risiedono i suoi genitori e la sua famiglia. Comboniano, è arrivato in Africa nel 2005 e si occupa principalmente di pastorale giovanile e dell’accompagnamento vocazionale dei giovani seminaristi nella capitale del Sud Sudan, Juba. Nel giugno 2020 è stato nominato vicario generale della Diocesi di Malakal e quest’anno, l’8 marzo 2021, papa Francesco lo ha nominato vescovo della Diocesi di Rumbek, divenendo così il vescovo italiano più giovane al mondo. Il 23 maggio è in programma la sua consacrazione episcopale. Era a Rumbek da una decina di giorni.

Vescovo Cipolla

«La notizia mi ha raggiunto stamane, sono profondamente scosso e colpito da questo grave atto nei confronti di mons. Carlassare – dichiara mons. Claudio Cipolla, vescovo di Padova – Esprimo a nome mio personale e di tutta la Chiesa padovana vicinanza a padre Christian, ai suoi genitori Marcellina e Pierantonio con cui ho parlato non appena appresa la notizia, ma anche alla comunità di Piovene Rocchette dove padre Christian è molto amato e conosciuto. Un pensiero particolare e intenso va ai comboniani - sottolinea monsignor Cipolla - impegnati in queste terre e in altre situazioni difficili nel mondo e al popolo sud sudanese colpito da una gravissima crisi umanitaria e martoriato da continue violenze e aggressioni. Quanto è avvenuto è molto grave, è un dramma nel dramma che sta provando il Sud Sudan. Mi ha molto colpito la mamma di padre Christian il cui pensiero è rivolto al figlio e altrettanto a questo popolo. Grazie al pronto intervento dei medici di Medici per l’Africa Cuamm – che ringrazio di cuore – il cui compound è contiguo a quello della Curia, si è potuto scongiurare il peggio e stabilizzare la situazione. Mi auguro che padre Christian possa recuperare quanto prima e assicuro la preghiera della nostra Chiesa per la sua guarigione e per la pace in questa terra africana».

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