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Cronaca

Agli orfani ucraini gli aiuti dell'Ass Arcobaleno. Ma la guerra ferma anche le adozioni in Russia

E' arrivato a destinazione il camion pieno di aiuti raccolti grazie all'iniziativa “Nest: Eanet Emergenza Bambini Ucraina”. Oltre a bloccare le adozioni di bambini ucraini la guerra impedisce anche di adottare anche orfani russi

Dieci enti italiani che si occupano di adozioni internazionali, hanno creato una rete di assistenza e mutuo soccorso che porta il nome di Eanet per portare aiuti direttamente nel territorio ucraino. Come già raccontato qualche giorno fa, il materiale raccolto è partito da Padova per fare poi tappa a Monfalcone per poi arrivare al confine tra Polonia e Ucraina per poi giungere a destinazione. 

Aiuti

Bruna Rizzato è presidente dell'Associazione Arcobaleno che da sempre si occupa di adozioni internazionali. «Scoppiata la guerra in Ucraina, attraverso i contatti che alcuni dei nostri enti hanno direttamente con gli istituti in territorio ucraino, abbiamo chiesto di cosa avessero bisogno più di tutto. Così abbiamo raccolto nelle varie città dove ha sede chi fa parte della rete, cibo, indumenti e materiale sanitari. Abbiamo mandato solo quello che ci hanno richiesto». Il bilico partito dall'Italia è arrivato a Leopoli il lunedì di Pasquetta, mentre risuonava l'allarme bomba. Fuori città c'è l'orfanotrofio di Lviv, è lì che sono andati una parte di aiuti. Nell'istituo si continua ad accogliere i bambini ma c'è anche una parte della struttura dedicata agli ucraini che fuggono dai bombardamenti. Il resto del materiale spedito è destinato all'orfanotrofio di Vinnytsia.

Adozioni

Da quando è scoppiata la guerra le pratiche di adozioni in Ucraina si sono fermate. Così chiediamo se lo stesso è accaduto con la Russia: «Ci sono state poche partenze di coppie italiane che sono andate ad accogliere bambini da adottare, ma erano pratiche in fase di chiusura. Mandare oggi delle persone a incontrare un bambino che magari si illude di aver finalmente trovato dei genitori per poi rischiare di farlo sentire abbandonato di nuovo, perché non si sa cosa può accadere vista la contingenza, è un rischio che non si può correre. Bisogna avere molta attenzione con i bambini».

Diritti negati

«I bambini - sottolinea la presidente dell'Associazione Arcobaleno - sono sempre quelli che pagano di più. Siamo tanto bravi a firmare i tratatti internazionali e a dire che ogni bambino ha diritto di crescere in una famiglia, ma in realtà non si lavora davvero per questo. Un bambino è tale a qualsiasi latitudine si trovi. Paga le conseguenze di scelte scellerate degli adulti, ma in realtà non ha nessuna colpa». Prima di salutarci Bruna Rizzato ci fa sapere che sono già pronti per una nuova spedizione a sostegno di chi è in difficoltà in questo momento: «Stiamo già riformulando la lista delle priorità e saremo pronti a tornare con un'altra spedizione di aiuti a fine maggio».

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