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Cronaca Cittadella

Alla "Global Solo Challenge" con un budget low cost: la sfida di Riccardo Tosetto

Il velista di Cittadella partecipa a un giro del mondo in solitario senza scalo veleggiando poco sopra il Limite dei Ghiacci e toccando Capo di Buona Speranza, Capo di Leeuwin e Capo Horn

A differenza di tanti velisti Riccardo Tosetto non è nato sul mare, ma in mezzo alla pianura padana. A Cittadella, la graziosa città murata in provincia di Padova. Nessun parente velista, nessuna tradizione familiare, il mare lo aveva sempre visto dalla spiaggia. Il suo è stato un amore precoce e totalizzante per la vela, sbocciato da piccolo e che lo ha portato oggi a vivere in mare 6 mesi all’anno portando in giro per l’Adriatico e l’Egeo turisti di tutto il mondo. 

Preden

Il suo mentore, il velista cui Riccardo Tosetto deve tutto, è invece un uomo di stirpe marinara, Angelo Preden. Una leggenda tra i velisti e i marinai dell’Adriatico settentrionale e pioniere della navigazione in solitaria lungo le rotte oceaniche. Nel 1976 ha partecipato alla OSTAR (Observer Singlehanded Transatlantic Race), la celebra regata transatlantica in solitario da Plymouth ( Inghilterra ) a Newport ( USA), con una piccola barca di 9  metri, il "Caipirinha ". Un po’ per ripercorrere le sue orme, un po’ perchè quello è il sogno di tutti i velisti, Riccardo si è iscritto alla Global Solo Challenge. Un giro del mondo in solitario senza scalo veleggiando poco sopra il Limite dei Ghiacci e toccando Capo di Buona Speranza, Capo di Leeuwin e Capo Horn. Questa competizione vuol mettere alla portata di più skipper possibili il sogno molto umano di completare una circumnavigazione in solitaria. 

Low budget

Budget ridotto e format equo. Partenze scaglionate in base alla classe di appartenenza, una volta in mare, tutte le barche faranno parte dello stesso evento. Le più veloci dovranno cercare di raggiungere quelle più piccole e lente in una sfida affascinante per chi naviga, per il pubblico e per gli sponsor. Si al riciclo performante. Una barca nuova non sarebbe favorita per vincere l’evento perchè le sue caratteristiche la porterebbero automaticamente a partire tra le ultime, azzerando qualsiasi vantaggio iniziale. Questo per incoraggiare gli skipper a riutilizzare barche esistenti, risparmiando sui costi ambientali derivanti dalla costruzione di nuovi scafi.

Obportus

In queste settimana Riccardo ha battezzato Obportus la barca « usata » che ha acquistato autofinanziandosi e che ha appena attraccato al cantiere Ocean di Monfalcone, dopo un viaggio di 3200 miglia e tre settimane da Saint Malo - Bretagna (con qualche tratta decisamente impegnativa).

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