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Cronaca

AltaVita Ira, dal fondo regionale un milione di euro

La soddisfazione del presidente Stefano Bellon: «E’ un contributo importante che rafforza l’impegno di AltaVita Ira nell’offrire ai propri ospiti ed al personale, ambienti sempre più confortevoli, moderni e sicuri»

Esprime soddisfazione il dottor Stefano Bellon, presidente della RSA di Piazza Mazzini, all’indomani del finanziamento di un milione di euro, concesso dalla Regione, su proposta dell’assessore alla Sanità e alle Politiche sociali, Manuela Lanzarin,  nell’ambito del progetto di costruzione e ristrutturazione del patrimonio edilizio del settore sociosanitario del Veneto. AltaVita IRA aveva presentato istanza per usufruire delle risorse regionali a disposizione per il biennio 2021-2022 (circa 24 milioni per tutto il Veneto) finalizzate a interventi di adeguamento del Centro Servizi Beato Pellegrino.

Ristrutturazione

La ristrutturazione edilizia riguarderà, in particolare, la “piastra servizi” al piano seminterrato. Qui saranno riqualificati spazi di supporto alle quattro Residenze sovrastanti, vale a dire i reparti Tulipani, Rose, Mimose e Fiordalisi. Nel dettaglio: gli spogliatoi per il personale, i locali che sono riservati agli impianti tecnologici, magazzini e depositi. Gli interventi sono finalizzati a rendere autonome le quattro Residenze dal punto di vista funzionale e impiantistico, in modo da migliorare la gestione dell’emergenza sanitaria in corso e per far fronte ad altre esigenze che potrebbero presentarsi. Saranno rivisti percorsi per il personale, attrezzature e materiali, i flussi sporco-pulito, la gestione dei rifiuti speciali.

Adeguamento

 «Il processo di adeguamento del Centro Servizi Beato Pellegrino – commenta il presidente Stefano Bellon – è già stato avviato. Sarà un percorso lungo e impegnativo, ma alla sua conclusione sarà offerto alla città un complesso rinnovato, al passo con i tempi, sia in termini di offerta di servizi agli anziani padovani, sia in termini di prestazioni strutturali ed energetiche dell’edificio». La pandemia ha reso necessario l’adeguamento dei progetti approvati a suo tempo.  «Ora – aggiunge il presidente – siamo in grado di dare vita ai miglioramenti con la tranquillità economica richiesta, certi di centrare gli obiettivi al fine di ottenere la massima efficienza delle nostre strutture per dare tutto il comfort possibile ai nostri anziani». Il contributo regionale non è a fondo perduto. Il finanziamento di un milione di euro prevede la restituzione della quota capitale in rate costanti annuali, per 15 anni, senza oneri finanziari.

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