Amianto nelle navi: nessun colpevole e nessun risarcimento per i militari morti o malati della Marina
In aula presenti, difesi dall’avvocato Giovanni Chiello, molti marinai, le vedove e gli orfani dei deceduti. Letta la sentenza hanno urlato: «Vergogna, 1100 morti, li uccidete un’altra volta»
Non ci sarà nessun risarcimento per i marinai della Marina militare italiana che sono deceduti a causa dei tumori provocati dalle presenza di amianto nelle navi.
Giudice monocratico
Lunedì 14 gennaio infatti, come riporta l'Ansa, il giudice monocratico di Padova, ha formulato la sentenza di assoluzione “perché il fatto non sussiste” in merito alla posizione di otto ammiragli (in origine erano 40, molti sono deceduti nel corso delle indagini) imputati per le morti dei loro sottoposti e per le malattie che tanti hanno colpito.
Budget e risarcimento
Il giudice ha accolto la richiesta di assoluzione dalla procura, secondo cui i vertici della Marina non avendo autonomia di spesa del budget assegnato alla forza armata, non potevano quindi stanziare fondi per l’eliminazione dell'amianto dalle navi. In difesa dei marinai, l’avvocato Giovanni Chiello.
Reazioni
Molti marinai erano presenti, come anche vedove e orfani dei deceduti. Alla lettura della sentenza hanno urlato: «Vergogna, 1100 morti, oggi li uccidete un’altra volta». La formula assolutoria pronunciata dal giudice, azzera qualsiasi forma di risarcimento, anche in sede civile.