L'ancora della fregata "Carabiniere" salvata dalla demolizione: troverà casa nel Padovano
Il prezioso reperto, parte della storia della Marina militare, è stato risparmiato grazie all'interessamento del tenente Pastore. Restaurata, sarà esposta l'8 dicembre
Intreccia amicizia, stima e un pezzo di storia della Marina italiana la vicenda che vede protagonista l'ancora appartenuta alla fregata "Carabiniere", in servizio per oltre quarant'anni. Il cimelio, sottratto alla demolizione, troverà posto nel Padovano grazie all'intervento dei carabinieri di Piove di Sacco.
Amicizia e forza di volontà
Artefice del salvataggio del prezioso reperto è il tenente e presidente della Sezione carabinieri di Piove di Sacco, Emilio Pastore. A fine 2008 seppe dall'amico ed ex commilitone Paolo Tendola che la nave, fiore all'occhiello delle forze navali italiane, sarebbe stata demolita. Tendola infatti, tenente dei bersaglieri, era anche contitolare della società Rtr di La Spezia, incaricata dello smantellamento. Pastore si impegnò per riuscire a strappare all'oblio una parte di quella gloriosa memoria dell'Arma e quest'anno, grazie all'aiuto di Tendola, è riuscito a farne conservare l'ancora. Ha informato il consiglio della Sezione carabinieri di Piove, per capire se il cimelio potesse trovare una nuova e degna sistemazione nel Padovano, proposta subito accolta favorevolmente.
Nuova vita
Commovente la consegna avvenuta tra i due ex commilitoni, con l'ancora che ha lasciato la Liguria alla volta di Codevigo. Formalizzato il passaggio, il reperto è stato quindi restaurato sotto la supervisione dell'esperto e artista del ferro Vincenzo Nizzardo, tornando a nuova vita. Nella sua veste rinnovata l'ancora sarà esposta per la prima volta l'8 dicembre sul sagrato della chiesa di Casalserugo in occasione della Virgo Fidelis, la celebrazione della patrona dell'Arma. La collocazione definitiva è ancora in fase di studio e spetterà al tenente Pastore indivduare il luogo più adatto.
Gioiello tecnologico
La fregata "Carabiniere" vide la luce nel 1967 nei cantieri navali di Riva Trigoso a Genova. Varata il 30 settembre e consegnata alla Marina militare nell'aprile successivo era una nave all'avanguardia dal punto di vista operativo e tecnologico. Portaelicotteri antisommergibile, era lunga 113 metri e armata con cannoni, lanciasiluri e lanciabombe antisommergibile. Fu la prima a installare due turbine a gas abbandonando la propulsione a caldaie. La sua attività fu principalmente la protezione dei convogli e delle forze navali dalla minaccia subacquea. Il 19 novembre 2008 all'arsenale di La Spezia l'ultimo ammainabandiera dopo quarant'anni di servizio e oggi, a oltre cinquant'anni dal varo, continua a vivere grazie ai carabinieri padovani.