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Martedì, 23 Aprile 2024
Cronaca

Trecento nuovi casi l'anno, i primi segnali a 14 anni: di anoressia si può morire

I dati di 40 anni di studio e cura dei disturbi dell'alimentazione del prof. Paolo Santonastaso

I disturbi alimentari di diverso tipo colpiscono prevalentemente la popolazione giovanile, con una diffusione maggiore tra le ragazze. Nel mondo occidentale oggi circa il 10% delle giovani donne tra i 15 e i 25 anni ha o ha avuto un disturbo alimentare clinicamente significativo. L’età di comparsa di questi disturbi, soprattutto di anoressia e bulimia, si è, inoltre, notevolmente abbassata: dai 17 anni dei nati negli anni Settanta e Ottanta, si è passati ai 14 o 15 anni dei nati negli anni Novanta e Duemila.

QUARANT'ANNI DI STUDIO.

Spesso si comincia semplicemente con un po’di dieta. Poi si iniziano a perdere due, tre, dieci chili. Quando arriva il ricovero, le ragazzine non sono che scheletri che camminano. I nuovi casi, al Centro veneto per i disturbi dell’alimentazione (che ha sede all’interno dell’azienda ospedaliera di Padova), sono dai 250 ai 300 l’anno. Di questi alcuni si risolvono nel giro di pochi mesi, mentre altri si protraggono per molto tempo, anche decenni. È questa la fotografia che emerge da quarant'anni di studio svolti dal professor Paolo Santonastaso, del Dipartimento di Neuroscienze dell’Università di Padova.

CAUSE.

A monte della patologia ci sono svariati motivi: fattori biologici e ormonali ma anche fattori psicologici e sociali. L’anoressia nervosa è la più grave tra le malattie psichiatriche ed è anche quella con il più alto tasso di mortalità giovanile.

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