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Giovedì, 25 Aprile 2024
Cronaca Piazze / Via Giacomo Matteotti

Arpav Day, protesta contro la chiusura del laboratorio di Padova

Dopo l'annuncio della dismissione entro breve anche della sede cittadina dell'Agenzia regionale per la prevenzione e protezione dell'ambiente, la protesta dei lavoratori lunedì 17 giugno dalle ore 11 davanti ai cancelli di via Matteotti

Sono già stati chiusi i laboratori di Rovigo, Belluno e Vicenza, oltre ad alcune sedi collocate nel territorio. Il piano di riorganizzazione dell'Arpav, l’Agenzia regionale per la prevenzione e protezione ambientale, annunciato ancora nell'ottobre 2011 dal direttore generale Carlo Pepe, sta venendo mano a mano attuato. Ora toccherebbe anche al laboratorio di Padova.

ARPAV DI PADOVA: L'annuncio della chiusura ancora nel 2011

ARPAV DAY. Contro lo smantellamento dell'ennesima sede si riuniscono oggi, lunedì 17 giugno, i lavoratori - una 40ina quelli impiegati solo nel laboratorio euganeo per il quale è stata annunciata la dismissione - con un sit-in di protesta, già ribattezzato "Arpav Day", dalle ore 11 alle 13 di fronte ai cancelli della sede di via Matteotti 27 a Padova. A partecipare saranno i lavoratori da tutto il Veneto, per dar vita ad una mega assemblea davanti alla sede dell’Ente che, denunciano le Segreterie regionali di Fp Cgil, Cisl Fp, Uil Fpl e la stessa Rsu Arpav "a fronte di un decurtamento delle risorse del 13% (8 milioni di euro su 64), si sta sfaldando pezzo dopo pezzo con il rischio di togliere alla comunità veneta una struttura importante per la prevenzione e la protezione ambientale".

UN ANNO FA: La prima protesta dei lavoratori del laboratorio di Padova

LA DENUNCIA DEI SINDACATI. Obiettivo dell'assemblea all'aperto sarà anche quello di sensibilizzare i cittadini, ricordando le funzioni dell’Arpav in materia di tutela del suolo, dell’aria e delle acque. “La salvaguardia dell’ambiente - recita una nota a firma delle Segreterie regionali di Fp Cgil, Cisl Fp, Uil Fpl e della stessa Rsu Arpav -  è riconosciuta come un diritto fondamentale dell’individuo. Dopo quanto emerso con l’Ilva di Taranto, e col tragico tributo che gli abitanti del quartiere Tamburi continuano a pagare, non possiamo più avere dubbi: l’ambiente si tutela con la prevenzione e il controllo indipendente del territorio. Questo è il compito istituzionale di Arpav. Ma chi governa il Veneto, una delle regioni più industrializzate d’Europa, sembra dimenticarsene: Arpav è una palla al piede per tutti e nessuno vuole finanziarla! La sanità nicchia, l’assessorato all’Ambiente ci dà scarso sostegno, e Turismo e Agricoltura, che pur fruiscono dei nostri servizi, non danno alcun contributo: sembra che tutti desiderino un’Arpav disarmata e immobile".

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