Nella notte tra lunedì e martedì, al termine di un'indagine dei carabinieri della stazione di Codevigo, i militari hanno assicurato alla giustizia il responsabile della rapina commessa attorno alle 20 di sabato scorso alla tabaccheria di Correzzola, nella frazione di Concadalbero.

LA RAPINA. La proprietaria del negozio, una 51enne del posto, dopo avere chiuso l'esercizio, si era incamminata verso la sua auto, parcheggiata nelle vicinanze, ma, una volta salita a bordo del veicolo, era stata raggiunta da un uomo sconosciuto vestito di scuro, con il viso parzialmente travisato da una sciarpa, il quale, dopo avere aperto all’improvviso la portiera destra della macchina, aveva afferrato la borsa della donna contenente l’incasso della sua attività, consistente in circa 1.500 euro, oltre ad un telefono cellulare e vari assegni bancari. Presa dal panico, la tabaccaia aveva abbozzato una reazione, aggrappandosi con tutte le sue forze alla borsetta, ma il malvivente l'aveva costretta a desistere rivolgendole gravi minacce, per poi fuggire di corsa brandendo la borsa della donna e salire a bordo di un’auto di colore chiaro parcheggiata poco lontano e guidata da un complice, facendo perdere le proprie tracce.

LE INDAGINI. Raccolta la denuncia della tabaccaia, i carabinieri della stazione di Codevigo hanno effettuato una serie di sopralluoghi sul posto della rapina, tentando di ricostruire gli spostamenti del rapinatore, prima e dopo la consumazione del colpo. In questo contesto, i militari hanno accertato che, poco prima di aggredire la donna, il malvivente si era introdotto in un altro esercizio della zona, un piccolo supermarket in cui aveva fatto alcuni acquisti (tra cui un pacco di biscotti, poi rinvenuto nella perquisizione domiciliare). Qui era stato ripreso dal sistema di videosorveglianza, probabilmente allo scopo di scrutare i movimenti della sua vittima, nei momenti immediatamente antecedenti la chiusura del negozio. 

LE TELECAMERE E I VESTITI. Acquisite le immagini e raccolte le varie testimonianze, i carabinieri hanno rintracciato all’interno di un bar di Pontelongo il cittadino marocchino M.S.E., 21enne, clandestino sul territorio nazionale. Il giovane indossava ancora gli stessi abiti che aveva utilizzato per compiere la rapina e che la vittima aveva ben impressi nella memoria. Sottoposto a perquisizione all’interno del suo domicilio (un appartamento di Pontelongo che condivideva con un connazionale), i militari hanno ritrovato e sequestrato nella sua disponibilità tutti gli indumenti usati in occasione del reato (un paio di pantaloni della tuta blu con una banda bianca laterale), oltre alla somma di 130 euro di cui l’indagato non ha saputo fornire giustificazioni plausibili, vista appunto l’assenza di qualsiasi attività lavorativa.

LA CONFERMA DEL QUADRO PROBATORIO. La sua presenza sul posto della rapina è stata inoltre confermata dalle immagini estrapolate dall’esercizio commerciale della frazione di Concadalbero, che lo immortalano inequivocabilmente sul luogo del delitto nelle fasi immediatamente precedenti all’aggressione ai danni della tabaccaia. Inoltre, la donna, malgrado non avesse avuto modo di vedere in viso il rapinatore a causa del travisamento adottato, ha comunque riconosciuto gli indumenti che gli inquirenti le hanno mostrato, fornendo così una determinante conferma al quadro probatorio emerso fino a quel momento.

L'ARRESTO. Condotto negli uffici della stazione dei carabinieri di Codevigo, accertato il suo stato di irreperibilità in territorio italiano, tale da renderne concreto il pericolo di fuga, M.E.S. è stato sottoposto a fermo di indiziato del delitto di rapina aggravata in concorso, e quindi condotto nella casa circondariale di Padova, a disposizione dell’autorità giudiziaria. Successivamente, l'arresto è stato convalidato ed è stato disposto l'obbligo di dimora.