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Cronaca

Arresti per caporalato, la denuncia di Confcooperative Padova:"Quando l’illegalità di pochi danneggia il lavoro di tutti"

All'indomani dell'esecuzione di tre ordinanze di custodia cautelare, una in carcere e due ai domiciliari, nei confronti di altrettante persone, sospettate di caporalato e riciclaggio interviene Giuseppe Battistello, direttore dell'associazione padovana

“Se quanto riportato dalla stampa verrà confermato, questo è un sistema architettato per sfruttare la gente, pagare poco e far guadagnare tanto a poche persone: queste persone, utilizzano la forma cooperativa o altre forme imprenditoriali indifferentemente e solo a scopo fraudolento. Quando questi reati vengono a galla è sempre un successo per tutti, quindi non possiamo che plaudire a chi sta gestendo questa inchiesta. In ogni caso in una situazione del genere le nostre cooperative non riescono a competere perché se si lavora nella legalità non si riescono a praticare certe tariffe” È netto il commento di Giuseppe Battistello - direttore di Confcooperative Padova - rispetto alla notizia degli arresti per caporalato all’interno del mondo della logistica che gravita sull’Interporto di Padova.

OSSERVATORIO. "Un plauso alle forze dell’ordine - spiega Battistello - ma tanta rabbia verso questo tipo di situazioni che impediscono a chi lavora in modo legale di poter competere ad armi pari. Perché la parità non c’è". Confcooperative conosce da tempo questo fenomeno, infatti diversi anni fa all'interno dell'ossevatorio sulla cooperazione" (che si riunisce periodicamente presso l'allora Direzione Provinciale del Lavoro") ne ha denunciato l'esistenza assieme agli altri componenti.

PRECEDENTE. "Nel gruppo Gottardo (Tigotà e Acqua e Sapone) - spiega in una nota Confocooperative Padova - anni fa operava un consorzio di cooperative aderenti a Confcooperative che è stato estromesso proprio a causa dell’arrivo di un gruppo di cooperative (queste non aderenti a nessuna associazione di categoria) capitanato da chi oggi è oggetto di indagine, che si era proposto con un costo bassissimo e assolutamente irraggiungibile per chi rispetta i Ccnl del settore logistica".

PATTO. "All’epoca, parliamo del 2010, - continuano - era stato anche sottoscritto un patto tra istituzioni, sindacati, associazioni d'impresa e di categoria, cooperative ed operatori della logistica (interporto in primis) per garantire la massima trasparenza e la sicurezza dei lavoratori del settore: alla luce di quanto sembra sia avvenuto quel patto era sola carta scritta".

CONTROLLI. "Ci si aspetta quindi che vengano effettuati maggiori controlli, come in questo caso, - concludono - per evitare il ripetersi di situazioni illegali che mettono i bastoni fra le ruote a chi si impegna per rispettare gli standard dettati dai contratti nazionali, lavorando nella trasparenza e legalità e rispettando chi lavora".

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