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Giovedì, 25 Aprile 2024
Cronaca Sacra Famiglia / Via Vittorio Veneto

Era nascosto in Toscana: preso l'autore dell'agguato a Paltana

Vladimir S., 23enne albanese, è stato fermato all'alba a Montelupo Fiorentino. All'origine della sparatoria di ieri "sgarri" sul mercato della droga e della prostituzione dall'Est Europa. Era già stato arrestato al Portello per spaccio: aver cercato di vendere polvere di riso e cioccolato anziché droga

Non era un volto sconosciuto alle forze dell'ordine padovane. Vladimir S., l'albanese 23enne fermato stamattina all'alba a Montelupo Fiorentino in provincia di Firenze quale presunto autore della sparatoria di ieri ai danni di due connazionali in via Vittorio Veneto in zona Paltana, era un noto spacciatore del Portello.

IL PRECEDENTE. Il 30 giugno scorso era infatti già stato arrestato dalla polizia di Padova perché trovato in possesso di una ventina di grammi di cocaina, oltre che di documenti falsi e di bilancino di precisione. Non solo, nel corso dell’operazione era emerso che l’albanese aveva cercato di truffare uno dei boss dello spaccio del quartiere, cedendo della “polvere di riso” per cocaina e del “cioccolato” per hashish.

LA FUGA. Vladimir S., braccato da decine di perquisizioni in città, dopo una breve sosta nell’abitazione di alcuni connazionali estranei alla sparatoria si è allontanato da Padova in treno, per raggiungere diverse città del nord Italia fino a trovare ospitalità nella notte da un cugino residente a Montelupo Fiorentino, in provincia di Firenze.

IL FERMO. I carabinieri del Nucleo investigativo del comando provinciale di Padova, con la collaborazione dei colleghi dell'arma toscana sono riusciti, in meno di ventiquattro ore, a ricostruire tutti i suoi spostamenti fino all'ultimo nascondiglio a Montelupo dove, all'alba, è stato raggiunto e fermato mentre usciva dall'abitazione del parente. Il 23enne deve rispondere del reato di duplice tentato omicidio e, al termine delle formalità di rito, verrà associato alla casa circondariale Firenze a disposizione dell'autorità giudiziaria.

L'ARMA. Al momento in cui è stato fermato, l'indiziato aveva già fatto in tempo a liberarsi dell'arma, una pistola semiautomatica calibro 7.65, ancora ricercata dai militari dell'arma.

IL MOVENTE. L’attività investigativa ha consentito anche di ricostruire i retroscena dell’efferato agguato. Oltre a un grave “sgarro” per il controllo del mercato della droga, è probabile per gli inquirenti che il regolamento di conti riguardi anche quello della prostituzione di donne provenienti dall’Est Europa.

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