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Cronaca Piazze / Via Zabarella

Ricercato da anni, ex Mala del Brenta passeggiava in centro con migliaia di euro in tasca

Intercettato e riconosciuto lungo via Zabarella, l'ex bandito è stato catturato dopo anni di latitanza. Trasferito in carcere, aveva con sé denaro e documenti falsi

Condannato dopo un assalto a una pompa di benzina nel 2006, Antonio Cavallin era ricercato dal 2012 quando ha fatto perdere le sue tracce dopo aver scontato una parte della pena.

Il colpo grosso e la cattura

Cinquantanovenne vicentino di Rosà, un passato nelle fila della Mala del Brenta e una vita vissuta tra reati ed espedienti di ogni genere, Cavallin è stato catturato dalla squadra mobile di Padova in via Zabarella. A riconoscerlo sono stati gli stessi uomini che lo avevano arrestato tredici anni fa nel bergamasco dopo una complessa indagine che ha portato in carcere quattro uomini. La banda, composta da Cavallin, due noti pregiudicati padovani e un complice di Bergamo, aveva fatto esplodere con dell'acetilene la cassa continua di un distributore a Capriate (Bg) utilizzando un'auto rubata e asportando quasi 30mila euro in contanti. Denaro recuperato insieme all'esplosivo nel corso del blitz che li aveva portati al processo con successiva condanna.

Nome falso

Sei anni dopo l'arresto, di Cavallin si è persa ogni traccia. Almeno fino a pochi giorni fa, quando i poliziotti padovani lo hanno riconosciuto e fermato in strada. Sul momento ha consegnato una carta d'identità poi risultata falsa, con i dati di un'altra persona a cui aveva attaccato la propria fotografia. Identificato, si è scoperto il mandato di cattura emesso dal tribunale di Brescia che per il colpo nella bergamasca lo condannava a scontare un residuo di pena di un anno e un mese.

Soldi di dubbia provenienza

Con il mandato sono riemersi anche i molteplici reati di cui Cavallin si è macchiato nel corso di una vita dedita alla delinquenza. L'ultimo impiego “pulito” risale ad anni addietro, poi il buio: ex affiliato di Maniero con una passione per le armi d'assalto, è stato protagonista di rapine e spaccio di droga. Espedienti a cui forse ha ricorso anche in questi sette anni di latitanza, come testimonierebbero i quattromila euro in contanti, tutti in banconote da 20 euro, che aveva addosso al momento del fermo. Arrestato, deve rispondere anche di ricettazione, false attestazioni e possesso di documenti falsi. Informata la procura, il Gip ha convalidato il fermo e disposto la carcerazione di Cavallin che sconterà la pena al Due Palazzi.

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