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Cronaca Albignasego

Ladra incallita e "cuore di mamma": svaligia un negozio in permesso premio con la figlia

Non esattamente un esempio educativo quello di una padovana di mezza età, che ha chiesto e ottenuto un permesso per stare con la figlia ma è ricascata nel suo vizietto preferito

Ufficialmente aveva chiesto il permesso al giudice per uscire di casa nonostante i domiciliari. Peccato non avesse specificato quali "commissioni" dovesse fare con la figlia, tanto gravi da averla portata dritta in carcere.

La richiesta

Protagonista della paradossale uscita premio è una 50enne italiana residente nell'hinterland padovano. Madre di una figlia, era detenuta ai domiciliari per una serie di furti. Un'attività che doveva piacerle particolarmente, perchè a metà settembre ha chiesto al giudice l'autorizzazione per poter lasciare casa qualche ora e accompagnare la figlia minorenne a fare compere. Autorizzazione concessa.

Il colpo fulmineo

Le due sono salite in auto di buon mattino e hanno raggiunto un negozio di ottica ad Albignasego. Approfittando della confusione hanno intascato diverse paia di occhiali fingendo di provarli. Poi hanno raggiunto l'auto che la 50enne aveva parcheggiato e lasciato aperta a pochi passi dall'ingresso, ma la loro vanità è stata fatale: si sono provate alcuni modelli all'esterno, specchiandosi sulle vetrine prima di ripartire.

La segnalazione provvidenziale

Decisivo l'occhio lungo di un passante, che ha notato la scena e visto che sulla montatura era ancora attaccato il cartellino con il prezzo. Fatto insolito, dal momento che viene tolto dopo l'acquisto. Unito alla mossa fulminea delle due donne, ha messo la pulce nell'orecchio al testimone che ha chiamato i carabinieri. Arrivati in negozio, hanno raccolto la segnalazione e interrogato il negoziante, che solo in quel momento si è reso conto del furto. Grazie alla descrizione delle donne, della merce mancante e dell'auto, i militari della compagnia di Abano sono risaliti alla donna.

Il carcere...

In casa avevano le tre paia di occhiali del valore di 200 euro sparite dall'ottico. Vista la gravità del reato, compiuto alla presenza di un minore, è stato evidente che gli arresti domiciliari non erano sufficienti a farla desistere con i furti. Su richiesta dei militari, il giudice ha aggravato la pena ordinando la carcerazione della donna che ora si trova nel penitenziario femminile di Verona.

...e i domiciliari

Agli arresti domiciliari è invece finito un 47enne di Trebaseleghe, raggiunto dai carabinieri mercoledì sera nella sua abitazione dove ora rimarrà per due anni. Condannato per reati fiscali, il padovano si è visto recapitare l'ordine di carcerazione dal tribunale di Padova.

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