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Cronaca

La Dia di Padova arresta latitante in Messico: in manette per estorsione, ricercato dal 2007

In manette in Sud America S.L., napoletano latitante da 11 anni condannato a 9 anni di carcere per estorsione e usura

La Direzione Investigativa Antimafia di Padova ha localizzato in Messico, dove viveva da anni con la famiglia e gestiva un’attività commerciale di ristorazione, S.L, e latitante dal 30 maggio 2007.

RICERCATO

L’uomo era ricercato poiché a suo carico pendeva una condanna a 9 anni di reclusione comminatagli dal Tribunale di Verona, che lo aveva riconosciuto colpevole dei reati di estorsione - perpetrate addirittura anche durante il periodo di latitanza all’estero - ed usura, con applicazione di tassi annui di interesse superiori al 200%, commessi, nelle province di Verona e Brescia tra il 2005 e il 2009, nei confronti di numerosi commercianti del settore abbigliamento. Le attività criminali facevano riferimento alla c.d. “alleanza di Secondigliano”, in particolare al clan camorrista “Liccardi” operante nella zona nord di Napoli ed anche nel quartiere di Scampia.

SORVEGLIANZA SPECIALE

Sul conto suo risulta, inoltre, la Misura di Prevenzione della Sorveglianza Speciale di P.S. con obbligo di soggiorno, irrogata dal Tribunale di Verona nel 2006 e mai potuta notificare. Le indagini per il rintraccio del latitante, svolte dalla D.I.A. di Padova e coordinate dal Procuratore della Repubblica di Verona, Dott.ssa Angela Barbaglio, e dal Procuratore Aggiunto Dr. Bruno BRUNI, hanno consentito negli anni di accertare che l’uomo

- nel 2006, era entrato negli Stati Uniti attraverso il confine tra il Messico (S. Isidoro) e la California, usando il passaporto italiano e dichiarando alle Autorità di confine di abitare a San Diego;

- nel 2017, si era separato dalla moglie italiana e aveva costituito un nuovo nucleo familiare con una donna messicana, dalla cui unione sono nate due figlie.

A fronte di tale ultima circostanza, veniva identificata la compagna del latitante e individuata l’area di riferimento dei loro interessi a Tijuana (MEX), dove viveva utilizzando documenti contraffatti con il nome di Francisco Javier Gonzales.

Pertanto, le Autorità messicane, attivate dalla D.I.A. di Padova, con il supporto del Reparto Relazioni Internazionali della Direzione Investigativa Antimafia, del Servizio per la Cooperazione Internazionale di Polizia (S.C.I.P.) e della Direzione Centrale per i Servizi Antidroga (D.C.S.A.), rintracciato del latitante, ne hanno disposto l’espulsione verso l’Italia, con scalo in Spagna, ove è stato catturato a Madrid, in virtù di mandato di arresto europeo emesso dall’Autorità Giudiziaria di Verona.

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