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Venerdì, 19 Aprile 2024
Cronaca Agna

Tariffario e sconti per attirare i clienti: famiglia marocchina arrestata per spaccio

Dai carabinieri di Agna nella tarda serata di venerdì: la coppia di coniugi e il fratello dell'uomo "stalkerizzavano" i clienti nei luoghi della movida

A conduzione familiare: nella tarda serata di venerdì i carabinieri del comando provinciale di Agna hanno arrestato due coniugi e il fratello dell’uomo, di origini marocchine, i quali spacciavano cocaina e hashish vicino a esercizi pubblici e luoghi di aggregazione giovanile.

Sconti e stalking

Si tratta dei fratelli M.E.N. (30 anni) e K.E.N. di 22 anni; manette anche per S.T., coetanea e moglie di quest'ultimo, residenti a Badia Polesine. Gli indagati erano già finiti nel mirino delle forze dell'ordine per spaccio nei territori della provincia di Padova compresi tra i comuni di Agna, Monselice, Tribano, Conselve e Bagnoli di Sopra. Le indagini avevano appunto inizio nel mese di ottobre 2017, quando i militari della stazione di Agna, monitorando gli spostamenti di vari assuntori di stupefacenti, individuavano nei coniugi il punto di riferimento per lo smercio della cocaina a livello locale. La conseguente attività investigativa proseguita dai Carabinieri permetteva di accertare che anche un altro membro della famiglia era coinvolto nell’ampio giro di spaccio del fratello e della cognata, curando la capillare diffusione di cocaina, ma anche di hashish, nelle piazze di spaccio locali. Le cessioni avvenivano soprattutto in prossimità di esercizi pubblici e luoghi di aggregazione giovanile, dove gli spacciatori erano soliti recarsi percorrendo strade secondarie, a bordo di veicoli diversi e quindi avvicinare gli assuntori proponendo loro l’acquisto di droghe. A dimostrazione della spregiudicatezza e della determinazione del trittico, i Carabinieri riscontravano che gli indagati si facevano parte attiva nel proporre l’acquisto della droga ai loro clienti. E’ accaduto, infatti, che diversi giovani che tentavano strenuamente di uscire dal tunnel della tossicodipendenza, venissero contattati direttamente dai tre pusher e ricevessero apertamente l’invito a comprare droga, inducendo in loro la forte tentazione di tornare ad assumere le sostanze e vanificando così il duro percorso di disintossicazione intrapreso. Alcuni clienti hanno infatti ammesso che, malgrado fossero in cura al Sert, di fatto cedevano alle pressanti offerte di droga degli indagati, che per stimolare gli acquisti praticavano anche “sconti”, allo scopo di invogliare i giovani ad assumere lo stupefacente a prezzi favorevoli.

I prezzi

I prezzi che i tre applicavano per ogni singola dose andavano indicativamente dai 50 euro per la cocaina ai 10 euro per l’hashish, ma i tariffari potevano anche scendere progressivamente nel caso di acquisti più consistenti, che incrementavano ulteriormente il cospicuo giro d’affari degli arrestati. Durante le perquisizioni M.E.N. veniva trovato in possesso di 6,6 grammi di cocaina, pronti per essere immessi sul mercato dello spaccio locale. I due fratelli si torvano ora reclusi nelle carceri di Padova e Rovigo, mentre la donna è agli arresti domiciliari.

Le dichiarazioni di Enrico Zampolli, comandante della compagnia dei carabinieri di Piove di Sacco:

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