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Cronaca Conselve

Truffatore seriale padovano arrestato all'aeroporto di Fiumicino: si era trasferito in Croazia

In manette un 50enne di Conselve, su cui pendeva un mandato di cattura europeo: beffava le sue vittime fingendo di dover rimborasare delle tasse

Falsificazione di mezzi di pagamento e truffa: questi i reati contestati a T.B., cinquantenne di Conselve arrestato dalla polizia all'aeroporto di Fiumicino, a Roma.

L'arresto

L’impegnativa indagine è stata condotta dalla squadra mobile di Padova: l'uomo, proveniente dalla Croazia, è atterrato a Fiumicino nella tarda serata di giovedì 3 maggio ed è stato scortato dagli agenti del servizio centrale per la cooperazione internazionale di polizia. Sul conselvano pendeva un mandato di arresto europeo in quanto condannato a quasi 6 anni di carcere per una lunga serie di reati: ricettazione, truffa, falsificazione di atti amministrativi e traffico di documenti falsi, falsificazione di mezzi di pagamento e falsità in scrittura privata.

Le truffe

Tutto ha inizio nel 2004, quando la squadra mobile di Padova effettua (nel corso di indagini relative all’uso fraudolento di carte di credito) una perquisizione nell’abitazione dell'uomo, procedendo al sequestro di alcuni computer: l’analisi del contenuto dei pc consentì di risalire a una serie di truffe e tentate truffe commesse a danno di diverse aziende. Tutte col medesimo modus operandi: un soggetto telefonava alla vittima qualificandosi come dipendente della camera di commercio o altro ente riferendo di dover effettuare un rimborso di tasse per cui necessitavano le coordinate bancarie. Una volta ottenute queste informazioni tramite fax, la "banda" di cui faceva parte il conselvano provvedeva a modificare il contenuto, trasformandolo in bonifico su conti correnti postali italiani aperti con documenti falsi o su conti correnti bancari stranieri, in particolare spagnoli. Le indagini si sono intensificate dopo che la squadra mobile padovana, una volta ottenuto l’ordine di esecuzione per la carcerazione, ha accertato che il 50enne risultava proprietario di una ditta con sede in Croazia, nella penisola istriana a pochi km da Porec. L'uomo, prontamente rintracciato dalla polizia croata, è stato consegnato alle autorità italiane a Fiumicino e direttamente condotto in carcere per scontare la sua condanna.

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