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Cronaca Cadoneghe

Picchia quattro agenti, poi tenta di fuggire dalla finestra del comando: arrestato

La Polizia locale nella notte tra il 6 e il 7 maggio ha bloccato in via Gramsci a Cadoneghe un ventenne dell'Ecuador ubriaco fradicio. Quest'ultimo una volta portato negli uffici ha "steso" quattro operatori prima di essere reso inoffensivo

Ubriaco fradicio ha picchiato quattro agenti della Polizia locale prima di essere bloccato e ammanettato: rocambolesco arresto quello messo a segno dagli agenti della polizia locale di Cadoneghe nella notte tra sabato 6 e domenica 7 maggio. L'indagato già domani, lunedì 8 maggio, nel corso del processo per direttissima programmato in tribunale a Padova dovrà rispondere di violenza e resistenza a pubblico ufficiale, oltre a guida in stato d'ebbrezza.

La cronaca

Durante un servizio della polizia locale mirato proprio a stroncare sul territorio di competenza ogni tipo di reato, gli agenti in via Gramsci si sono imbattuti in un ragazzo di poco più di 20 anni che pedalava in bicicletta da Padova verso il centro di Cadoneghe. L'uomo, originario dell'Ecuador, è stato fermato e identificato. Gli agenti in servizio si sono subito resi conto che presentava classici sintomi di alterazione psicofisica. Così l'hanno sottoposto all'etilometro. L'esito dell'accartamento è stato di 1,90 g/lt quasi quattro volte il limite consentito dal Codice della Strada. Tanto è bastato per denunciarlo. Lo straniero è stato poi portato in comando per completare gli atti e qui si sono vissuti momenti di autentica follia che per pura casualità non si sono tramutati in tragedia.

L'aggressione

L'indagato di fronte a quattro agenti in un primo momento è apparso collaborativo, poi quando ha intuito che per lui la situazione si stava mettendo male, non ha esitato ad aggredire il personale in divisa, due uomini e due donne. Dopo averli gettati a terra, si è avvicinato alla finestra con l'obiettivo di scavalcare e far perdere le proprie tracce. La sua fortuna è stata che nello sporgersi è rimasto attaccato agli infissi con la cintura dei pantaloni. Se si fosse gettato nel vuoto, vista l'altezza, con tutta probabilità, l'accertamento si sarebbe concluso nel dramma. Ripresisi dall'aggressione gli agenti, anche con l'intervento di una pattuglia dei carabinieri intervenuta a supporto, l'hanno preso di peso e gettato a terra e inevitabili sono scattate le manette. Dopo aver consultato dell'operazione il magistrato di turno, lo straniero ha trascorso la notte in regime di domiciliari in un luogo idoneo e sorvegliato.

Il commento

Il primo cittadino di Cadoneghe, Marco Schiesaro, nel cuore della notte è stato avvisato di ciò che stava accadendo e si è preciptato al comandio dei vigili per sincerarsi in prima persona di quanto accaduto. Oggi, a mente lucida, ha riferito: «Ancora una volta non posso che ringraziare i miei agenti per la professionalità che ogni giorno mettono in servizio. Quando accaduto ieri notte è di una gravità inaudita. Fortunatamente nessuno si è fatto male, ma veramente poteva succedere di tutto». Ha chiuso con una proposta: «La sicurezza è un fiore all'occhiello di questo territorio. Adesso sto pensando di progettare l'installazione di una cella di sicurezza al comando della polizia locale da utilizzarsi nei casi limite. Se ieri notte ci fosse stata, i ragazzi in servizio non avrebbero rischiato così tanto e tutto si sarebbe risolto più velocemente. A chi, le minoranze in consiglio comunale, mi critica per le spese che stanzio sul fronte della sicurezza, voglio ricordare che la cittadinanza che ho la fortuna di amministrare merito di poter vivere sicura e lontana da ogni pericolo. Tutto questo ha un costa e io non mi tirerò mai indietro quando si tratterà di ottimizzare i servizio sia preventivi che di repressione del crimine».

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