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Cronaca

Armati fino ai denti per assalti a banche, fermati due complici

Scoperto il sodalizio criminale fra un pregiudicato 58enne veneziano e un 43enne originario di Padova, i due giravano con un'Audi rubata e un vero arsenale probabilmente finalizzato a far saltare bancomat

È originario di Padova e residente a Fiesso d'Artico, nel Veneziano, l'insospettabile complice arrestato nella notte fra lunedì e martedì dai carabinieri di Vicenza insieme a un pregiudicato con un passato nella Mala del Brenta. Cristian B., 43 anni, sposato con figli, con un lavoro da impiegato, a quanto pare nascondeva una vita parallela. Affiancato dal 58enne Massimo N., nato e residente a Fiesso d'Artico, aveva messo insieme un vero e proprio arsenale di armi comuni e da guerra, custodite nel garage della propria abitazione dove sono state ritrovate dai militari dell'arma a seguito di un'accurata attività d'indagine. I due sono stati fermati mentre uscivano dall'abitazione del 43enne e per il momento sono accusati di detenzione illegale di armi, munizioni ed esplosivo. Secondo i carabinieri il sodalizio criminale era finalizzato ad assalti a banche, furgoni portavalori e sportelli bancomat.

ARMI DA GUERRA IN CASA. Al momento dell'arresto, a bordo dell'Audi A6 Avant rubata sulla quale viaggiavano i due complici, sono stati trovati un kalashnikov, un fucile a pompa, una Magnum "357" 4 pollici e dell'esplosivo collegato a cavi elettrici. Nel garage i militari poi hanno trovato armi di ogni tipo, rigorosamente con matricola abrasa: mitra, kalashnikov, fucili a pompa, pistole, polvere pirica, caricatori, munizioni, oltre a giubbotti anti-proiettili e chiodi a quattro punte per seminare eventuali auto delle forze dell’ordine in caso di inseguimenti. Gli inquirenti sono a lavoro per stringere il cerchio intorno a eventuali altri complici e individuare se alcuni colpi già messi a segno siano attribuibili agli arrestati.

SCOPERTI GRAZIE A SEGNALAZIONI DI CITTADINI. Coordinata dalla Procura di Vicenza, l'indagine ha preso avvio circa due mesi fa a seguito di numerose segnalazioni, provenienti dal Bassanese ma anche dalla provincia di Padova, che riferivano di un'auto grigia di grossa cilindrata avvistata più volte nelle vicinanze di banche e ville. Incrociando centinaia di rilevamenti di videosorveglianza, autovelox e tutor, i carabinieri sono risaliti all'Audi usata dai due malviventi, rubata ad una inconsapevole coppia in vacanza che l'aveva parcheggiata all'areoporto Marco Polo di Venezia. Dopo lunghi servizi di pedinamento è scattato il blitz e l'arresto.

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