rotate-mobile
Cronaca

Ascom, richiesta senza peli sulla lingua al nuovo sindaco: "Chiudere il China Ingross"

La richiesta: “Il prossimo sindaco dovrà chiudere il Centro Ingrosso Cina e dovrà farlo se non vorrà che Padova, già oggi tra i “poli” europei del contraffatto, non ne diventi la capitale”

“Il prossimo sindaco dovrà chiudere il Centro Ingrosso Cina e dovrà farlo se non vorrà che Padova, già oggi tra i “poli” europei del contraffatto, non ne diventi la capitale”.

MERCATO DEL FALSO. Ha sottomano i dati del Censis sulla contraffazione il presidente dell’Ascom, Patrizio Bertin, e a guardarli si conferma nelle sue convinzioni. “Il mercato del falso in Italia – legge il documento Bertin - vale 6,9 miliardi di euro ed è in crescita del 4,4% rispetto al 2012. Se poi la produzione e la commercializzare degli stessi prodotti avvenisse nei circuiti dell'economia legale, ci sarebbero 100.000 posti di lavoro in più, la produzione interna registrerebbe un incremento di 18,6 miliardi, con un valore aggiunto di 6,7 miliardi e il gettito fiscale, tra imposte dirette (su impresa e lavoro) e indirette (Iva), porterebbe nelle casse dello Stato 1,7 miliardi di euro”.

COMEMRCIO PADOVANO. Verrebbe da dire che l’Italia sarebbe un altro Paese. “Ma anche il commercio padovano – continua Bertin - sarebbe un altro commercio se si ponessero i limiti imposti dalla legalità anche agli ingrosso cinesi che sorgono soprattutto in zona industriale ma non solo”. L’indagine del Censis, realizzata per il Ministero dello Sviluppo Economico, vede ai primi posti tra i prodotti contraffatti abbigliamento e accessori (il 32% del totale). Sono falsificati soprattutto giubbotti, capi sportivi e, tra gli accessori, borse e portafogli. Segue il settore degli audiovisivi (il 28,5% del totale). Vengono contraffatti anche i prodotti alimentari, per un valore di 1 miliardo di euro, pari al 14,8% del totale. Tra i prodotti in crescita negli ultimi tempi ci sono gli apparecchi e i materiali elettrici, soprattutto cellulari e componenti (il 10,6% del totale). Un altro settore in crescita è quello degli orologi e dei gioielli, che si distingue per la contraffazione di prodotti di alta gamma e che nel mercato del falso vale oggi il 5,8% del totale. Segue il settore del materiale informatico, costituito soprattutto da componenti hardware per computer, tablet, schede di memoria e chiavette Usb che vale il 4,1% del totale.

SANZIONMENTO. “Tutte tipologie di prodotti – puntualizza il presidente dell’Ascom – che trovano riscontro nei commerci dell’”hub della contraffazione” insediato in corso Stati Uniti a Padova e che nonostante le nostre battaglie e l’impegno delle forze dell’ordine ed, in primis, della Guardia di Finanza, non sembrano sortire effetti positivi”. In questo senso, può l’amministrazione comunale intervenire facendo rispettare la legalità? “Io penso che non solo “possa” ma “debba” intervenire. D’altra parte se la polizia locale sanziona, giustamente, il bar che deborda dagli spazi assegnatigli in quanto a plateatico, non vedo perché non possa mettere i sigilli a strutture che non hanno un minimo di sicurezza, che vedono bambini correre avanti e indietro tra i carrelli, che commerciano prodotti alimentari di dubbia provenienza e di nessuna igienicità e, ultimo ma non ultimo elemento, drammatico in termini di concorrenza sleale, vendono all’ingrosso e al dettaglio (in questo caso senza autorizzazione alcuna) in barba a qualsiasi norma fiscale, compreso il più elementare scontrino o l’altrettanto elementare fattura”. “Per questo – conclude Bertin – mi piacerebbe che i candidati sindaco mettessero la soluzione di questo problema tra le priorità dei loro primi cento giorni. Il commercio, ma l’intera economia cittadina e provinciale, gliene sarebbero grati”.

Si parla di

In Evidenza

Potrebbe interessarti

Ascom, richiesta senza peli sulla lingua al nuovo sindaco: "Chiudere il China Ingross"

PadovaOggi è in caricamento