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Cronaca Savonarola / Via Raggio di Sole

Case popolari, dal 1 luglio aumentano gli affitti: inquilini e comitati in presidio davanti all'Ater

Affitti più alti, il nuovo conteggio Isee Erp che segnala redditi irreali, contratti ricalibrati tacitamente accettati. Sono gli effetti della legge regionale sull'edilizia residenziale pubblica denunciati dai comitati che si preparano alla mobilitazione

«Le case popolari devono essere un sostegno per chi è in difficoltà, non un'occasione di lucro. Ater, la Regione, la Lega stanno facendo i soldi a spese delle vite delle persone più deboli» spiega Paolo Benvegnù di Rifondazione Comunista «Questo aumento improvviso dei canoni di locazione va a colpire anziani, pensionati, persone già in difficoltà, esponendoli al rischio di morosità e sfratto perché calcola un reddito che non corrisponde al reale».

Che cosa succede

Dal 1 luglio l'entrata in vigore della legge regionale 39 del 2017 impone un nuovo calcolo dei canoni degli alloggi di edilizia residenziale pubblica. Ater ha ricalcolato gli affitti in base al nuovo Isee Erp, calcolato sullo stipendio lordo e sui beni di tutti i componenti del nucleo familiare. Il risultato? «Un conteggio irreale, che arriva ad alzare di anche 7-8mila euro l'Isee di una famiglia media» spiega Riccardo Ferrara di Sportello Meticcio che da anni lotta contro l'emergenza abitativa «In questo modo molti si trovano a sforare i 20mila euro annui, superando la soglia minima prevista da Ater per le locazioni e trovandosi con canoni aumentati del 40-50% se non addirittura raddoppiati».

Nessuna risposta

Le lettere che annunciano l'affitto ricalcolato, attivo dal 1 luglio, sono state recapitate tramite raccomandata: «Firmandola si accetta il contratto ricalibrato senza nemmeno averlo potuto consultare prima» aggiunge Ferrara. Altro argomento caldo sono i contatti con Ater. Chiedere spiegazioni è pressoché impossibile, spiegano i presenti: l'ente da qualche mese ha chiuso gli sportelli al pubblico, si puà prendere appuntamento solo via e-mail o tramite il numero verde, con attese spesso lunghissime. «Si trincerano dietro un muro, con escamotages ostici per le persone anziane. Questa è Ater: scelte coatte e senza alcun confronto».

La mobilitazione

Il sit-in davanti alla sede di via Raggio di Sole ha visto partecipare una trentina di persone, per la maggior parte inquilini. Con il supporto dei comitati la volontà è quella di affrontare la situazione anche dal punto di vista legale, quantomeno per annullare il rincaro degli affitti. Sono in programma un'assemblea e vari incontri in città e in provincia. Sportello Meticcio farà un'opera di volantinaggio in tutti i quartieri, l'invito è quello di spargere la voce. Venerdì alle 21 in piazza Scarpa ad Abano si svolgerà un primo incontro.

Non solo Padova

Ad Abano vive Helen Eggleton, 66enne che con il figlio di 27, invalido al 100%: «Faremo ricorso al Tar. Abbiamo sessanta giorni a partire dal 1 luglio, ma Ater ha comunicato che ci riceverà solo a partire da settembre. Una chiara mossa per far decorrere i tempi e legarci le mani. Purtroppo anche dal Comune di Abano c'è un silenzio assordante, per questo oggi abbiamo inviato una pec al sindaco per chiedergli di prendere posizione». Ma non è tutto, perchè oggi Helen ha contattato anche i servizi sociali di Abano, chiedendo di mettere a disposizione i moduli di ricorso. «La risposta è stata l'ennesimo scarica barile: mi invitano a rivolgermi a Ater, perché il loro ufficio non ha competenza in merito» commenta rassegnata la donna.

200mila euro dal Comune

Chi invece sulla questione è intervenuto è il Comune di Padova, con il sindaco Giordani e l'assessore al sociale Marta Nalin. Martedì hanno espresso la loro preoccupazione, promettendo lo stanziamento di 200mila euro. Dito puntato non solo su Ater ma anche e soprattutto sulla Regione e sulla sua guida leghista: «Mettono le mani sui pochi soldi di chi è in difficoltà e nel frattempo discutono la Flat Tax, che non farà altro che arricchire chi è già ricco» denuncia Benvegnù «Tutto questo deve finire».

Ater

Ater dal canto suo ribadisce la correttezza delle procedure. Il presidente Zaramella spiega che si tratta di una novità dovuta a nuove norme, basate sulla giustizia sociale. Nel caso alcuni conteggi si rivelassero errati, l'ente si dice poi disposto alle correzioni del caso.

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