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Cronaca Bagnoli di Sopra

Bomba contro una macelleria, imprenditore geloso dell’ex: in 5 patteggiano

Venne poi ritrovato un arsenale nelle campagne di Anguillara. I carabinieri di Padova e Albano Terme avevano eseguito tre misure cautelari

In cinque hanno patteggiato per l’attentato alla macelleria di Andrea Parton a Bagnoli di Sopra avvenuto nel giugno del 2021 e per l’arsenale rinvenuto nelle campagne di Anguillara. Questo quanto avvenuto nell’ultima udienza che si è svolta al Tribunale di Padova per discutere dell’operazione “The butcher”, per la quale i carabinieri del Comando Provinciale di Padova e della compagnia di Albano Terme avevano eseguito tre misure cautelari. Dalle carte processuali e secondo le ricostruzioni degli inquirenti tutto nacque da questioni di gelosia per una donna contesa che poi ha portato a risvolti investigativi inaspettati con padre e figlia che custodivano un vero e proprio arsenale composto da pistole, fucili a pompa, caricatori, cartucce, fondine e carrelli otturatori, ed un attività investigativa capillare che ora sarà al vaglio del Tribunale di Padova.

Riti

Uno solo ha chiesto di essere giudicato con il rito abbreviato. Si tratta di Antonio Nicola Zumbo di 53 anni difeso dall’avvocato Davide Barillà. Presente in udienza l’avvocato Antonino Castorina del Foro di Reggio Calabria, che ha depositato la richiesta per il rito alternativo e chiesto un termine per la discussione vista l’integrazione documentale che è stata portata all’attenzione della difesa. Per gli altri imputati il pubblico ministero Sergio Dini, titolare delle indagini, ha accettato il patteggiamento. Il giudice leggerà il dispositivo il prossimo 12 di ottobre.

Imputati

Sono Maria Salvatore Allia di 53 anni, originario di Catania imprenditore nel settore della sabbiatura e verniciatura di metalli con alto tenore di vita, già in carcere per omicidio dal 2003 al 26 luglio 2018 (due anni e 10 mesi) , Gianluca Zanellato di 54 anni di Correzzola (due anni ), Galliano Masiero 66 anni, residente ad Anguillara Veneta (un anno e otto mesi ), la figlia Manuela Masiero di 31 anni (due anni ) ed il romeno di anni trenta Remus Georg Ciobanu di Bagnoli di Sopra (8 mesi). L’ipotesi accusatoria spazia dalla detenzione dell’ordigno esplosivo ai danneggiamenti all’esercizio commerciale, dal furto alla detenzione di armi, caricatori e munizioni,dalla ricettazione alle lesioni,dalla violenza privata al favoreggiamento.

I fatti

Dell’attentato provocato da questioni di gelosia per una donna contesa sono stati accusati Salvatore Maria Allia, quale mandante e coordinatore del raid dinamitardo, Gianluca Zanellato, autotrsaportatore e Nicola Antonio Zumbo. Il tre, sempre secondo l’impianto accusatorio avrebbero confezionato un ordigno artigianale riempito di polvere esplosiva che in una notte di giugno dello scorso anno sarebbe stato collocato ed innescato a ridosso della macelleria.

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