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Mercoledì, 24 Aprile 2024
Cronaca Piazze / Riviera dei Ponti Romani

Attivista Pedro "fermato e picchiato" da otto poliziotti: monta la protesta

Per i "pedrini" il giovane sarebbere stato malmenato e trattenuto per ore in questura senza motivo. Il referto medico parlerebbe di una costola rotta e 20 giorni di prognosi. La polizia ha dato la sua versione

Una manifestazione di protesta, non autorizzata, è stata organizzata per martedì pomeriggio, alle 14.30, davanti alla questura di Padova da parte degli attivisti del centro sociale Pedro con, a seguire, un corteo spontaneo nelle vie del centro storico.

"PICCHIATO". Il motivo? Il giovane militante Zeno Rocca, già in prima linea nei movimenti No Tav, stando al resoconto del Pedro, sarebbe stato "fermato e malmenato da 8 celerini, portato in Questura senza alcun motivo, trattenuto per ore". Il referto dell'ospedale parlerebbe di una costola rotta, contusioni varie e 20 giorni di prognosi. "Un fatto inaccettabile, gravissimo - commentano i no global padovani - Basta con gli abusi e le violenze delle forze dell'ordine". Mentre l'avvocato Aurora d'Agostino presenterà denuncia in Procura, è stata fatta anche un'interrogazione parlamentare al ministro degli Interni da parte dei deputati Marcon, Zan, Airaudo.

VIDEO: Il giovane "pedrino" racconta alle telecamere la sua versione dei fatti

Corteo Pedro contro polizia

LA VERSIONE DEL PEDRO. Questa la versione dettagliata dei fatti fornita dal Pedro in base al racconto del protagonista: "Nel primo pomeriggio di lunedì Zeno è fermo alla fermata del tram quando vede passare una camionetta di celerini, che inverte la marcia e si blocca davanti a lui. Al grido 'tutti fuori', una decina scendono ed iniziano a strattonarlo e malmenarlo dicendogli 'che cazzo hai fatto? Adesso te la vedi con noi. Dai toccaci che poi ti insacchiamo di mazzate, adesso ti arrestiamo'. I celerini lo stringono, mentre Zeno continua a dire 'cosa state facendo', gli storcono un braccio e la mano all'indietro per gettargli via la sigaretta, gli prendono il cellulare. Lo colpiscono al torace, alle gambe e alle braccia mentre lo ammanettano e tirandolo per la testa lo fanno salire a forza in una volante, che lo trasporta in Questura. A due celerini viene detto di 'andarsi a refertare' in ospedale, mentre a Zeno dolorante nessuno chiede come sta. Zeno resta in Questura per sette ore senza poter avvisare il suo avvocato e senza assistenza. Lo rilasciano alla fine accusato lui di 'minacce, lesioni e resistenza a pubblico ufficiale'. Uscito dolorante dalla Questura Zeno si reca al pronto soccorso dell'ospedale civile, dove gli viene diagnosticata la prognosi di 20 giorni, la frattura di una costola e contusioni multiple, trauma distorsivo rachide cervicale. Non possono che tornare alla mente i casi Cucchi, Aldrovandi, Uva, Bianzino - conclude il Pedro - e i molti altri casi in cui gente in divisa usa violenza contro persone fermate, che vengono lasciate senza assistenza.Il tutto coperto dall'impunità".

PAVANETTO (PROVINCIA): "Solidale con gli agenti feriti, no all'impunità"

LA VERSIONE DELLA POLIZIA. Dal canto suo la polizia ha descritto quanto accaduto raccontando che due agenti del reparto mobile provenienti dalle piazze alla fine del loro turno, alle 13.30 avrebbero incrociato in riviera Ponti Romani il giovane che era appena uscito dalla questura dove ha l'obbligo di firma. Qui i poliziotti sarebbero stati apostrofati e ingiuriati dal ragazzo e avrebbero quindi proceduto chiedendogli le generalità che lui si sarebbe rifiutato di fornire. Nel frattempo sarebbe giunta sul posto una volante e ancora una volta gli agenti avrebbero chiesto i documenti all'attivista senza ottenerli. A questo punto, e per questo motivo, lo avrebbero portato come da prassi in questura incontrando la resistenza del fermato, caricato in macchina a forza. Nella colluttazione che ne è nata due agenti del reparto mobile hanno riportato lesioni giudicate guaribili in 7 giorni. Il giovane è stato quindi denunciato, oltre per essersi rifiutato di fornire le generalità, anche per lesioni. La polizia sostiene che sarebbe stato trattenuto a lungo in questura, fino alle 19, esclusivamente per gli adempimenti richiesti dalla denuncia, per la quale si è dovuto attendere il referto medico dei due agenti. Durante queste ore il ragazzo non avrebbe mai manifestato dolori né avrebbe chiesto di essere visitato o medicato. La questura ha comunque specificato che verranno visionati i filmati delle telecamere di sorveglianza per verificare quanto accaduto e che della vicenda è stata informata anche la magistratura. Il ragazzo è noto alle forze dell'ordine e già indagato a seguito della sua partecipazione a varie manifestazioni e occupazioni.

IL COMUNICATO: Leggi il documento integrale della Questura in cui si ricostruisce la vicenda

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