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Cronaca

Studente autistico si laurea al Bo con una tesi contro il pregiudizio

Pier Carlo Morello, 33enne trevigiano, ha conseguito il diploma magistrale in Scienze umane e pedagogiche con una tesi dal titolo: "Inclusione e ben-essere sociale. Una storia d'autismo per capire"

Un esempio per tanti ragazzi autistici, una speranza per tutte le loro famiglie, che si battono perché i figli abbiano le stesse opportunità di realizzarsi e fare ciò per cui si sentono portati, senza essere esclusi dal mondo dei "normali", senza dover rimanere in disparte, in un corridoio, a "colorare quadretti e palline" per tutta la vita, come racconta della sua esperienza il protagonista di questa storia di riscatto, per troppo tempo considerato e trattato come un "ritardato" e che, alla faccia dei tanti ostacoli incontrati, lunedì si è laureato con il voto di 96/110 dottore magistrale in Scienze umane e pedagogiche all'università di Padova con una tesi dal titolo "Morello Inclusione e ben-essere sociale. Una storia d'autismo per capire". Una immensa soddisfazione per i genitori che hanno parlato di un "punto di arrivo e allo stesso tempo di punto di partenza nella battaglia per l'inclusione".

GRANDE FESTA. La discussione è avvenuta all'interno della sala delle Edicole, in piazza Capitaniato. Relatori Elisabetta Ghedin, Marina De Rossi e Vittoria Cristoferi Realdon, presidente dell'associazione Oikia che ha accompagnato in questo lungo percorso Pier Carlo Morello, cominciato nove anni fa con l'iscrizione al Bo. 33 anni, Pier Carlo abita a Volpago del Montello, nel Trevigiano. Lunedì, a festeggiarlo e a cantargli "dottore, dottore..." fuori dalle aule universitarie c'erano i tanti studenti che lo hanno seguito come tirocinanti dell'associazione nel corso degli anni, tra cui la sua tutor Marzia Magagnini.

UN PRIMATO. Al giovane 33enne l'onore di fare da apripista. Prima di lui nessuno studente con autismo e linguaggio molto ridotto si era mai laureato nello storico ateneo patavino. "Pier Carlo può rispondere verbalmente a frasi brevi, non è in grado di esprimersi a voce con un linguaggio complesso - spiega la correlatrice Vittoria Cristoferi Realdon - Nella sua tesi ha riportato la sua esperienze di vita all'interno della scuola, dell'università e all'esterno. Ha testimoniato quanto è difficile uscire dal pregiudizio che c'è nei confronti dell'autismo. Per tanto tempo, all'inizio del percorso scolastico, si è trovato relegato al di fuori della classe, come racconta lui 'a colorare quadratini e palline', ritenuto incapace di assistere e comprendere i contenuti di una lezione come gli altri suoi compagni. 'Il mio problema era fare capire che avevo capito', ha scritto appunto nella tesi". Ha appreso a 14 anni la scrittura a computer supportata da una persona - continua la presidente dell'associazione Oikia - Con questo sistema è riuscito a diplomarsi in agraria a Montebelluna e poi, siccome gli si offrivano solo prospettive nei Ceod, volendo lui invece diventare un educatore professionale e seguire le orme della sua educatrice, Pier Carlo ha deciso per l'università".

IL FUTURO. Una scelta che lo ha portato verso l'acquisizione via via di una maggiore autonomia, visto che ha frequentato i corsi da pendolare, prendendo il treno da solo, dopo un primo periodo in cui è stato accompagnato. Il giovane, che lavora già part time in una scuola del paese in cui vive, si è dato come obiettivo quello di far cogliere al mondo dell'educazione le reali esigenze e le risorse del disturbo autistico. Ecco perché, nelle sue intenzioni, conseguita la laurea, ora la speranza è quella di poter proseguire, magari come ricercatore, nel percorso universitario, per portare la sua esperienza a chi si occupa di formare gli insegnanti di sostegno.

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