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Cronaca Saonara

Ragazzino afgano in autostrada "Non potevo lasciarlo lì da solo"

Mercoledì sera, un padovano ha "raccolto" un 16enne clandestino, facendolo salire in auto e prendendosi cura di lui. Poi il giovane è stato accompagnato in caserma e sistemato in una comunità di accoglienza

Lo ha visto lì, un ragazzino a piedi, solo in mezzo all'autostrada. Non ha esitato a fermarsi, un padovano di buon cuore, e a far salire a bordo quel giovane afgano, che chissà quanta strada aveva lasciato dietro di sé. È successo mercoledì sera, poco prima dell'uscita autostradale di Padova zona industriale. Il conducente si è accorto troppo tardi di quella presenza, a causa del buio, quindi è subito uscito al casello, reimmettendosi a Padova Est e ritrovandolo pochi metri più in là.

IN AUTOSTRADA. "Ci avrò messo un quarto d'ora - racconta il conducente (che vuole restare anonimo) - e non avrà fatto più di 50 metri nel frattempo, era sfinito". Così lo ha fatto salire a bordo della propria auto. "Era sporco, ma non puzzava - spiega - era solo nero di smog, erano mesi che vagava per la strada. Abbiamo parlato un po' in inglese, per quanto possibile, e ho capito che aveva all'incirca 16 anni e veniva dall'Afghanistan".

LA STORIA. Lungo il tragitto il giovane si è addormentato e nel frattempo l'automobilista ha raggiunto un bar a Saonara, dove si è fermato per rifocillarlo e ripulirlo. "Si era addormentato sul sedile - racconta - così io sono sceso e mi sono procurato qualcosa da fargli mangiare, poi ho chiamato anche mia figlia, dicendole di portarmi una maglietta pulita, e con una bottiglietta d'acqua l'abbiamo lavato". Solo più tardi, all'arrivo della polizia stradale, gli avventori del locale si sono accorti di cosa stesse accadendo e si sono incuriositi.

I CARABINIERI. A quel punto, il ragazzino è stato condotto dagli agenti alla caserma di Legnaro, perché venisse identificato. Dagli accertamenti è emerso che il giovane, di circa 16 anni, era sbarcato a Lampedusa tre o quattro mesi prima. Da allora, aveva vagato fino a raggiungere con mezzi di fortuna il nord Italia, forse diretto ancora più a nord, magari in Germania. La stazione dei carabinieri ha contattato il Comune e i servizi sociali, che hanno trovato una sistemazione temporanea al ragazzo in una comunità di Padova. Da qui, il giovane è poi stato accompagnato in un'altra struttura di accoglienza a Tessera, nel Veneziano.

NEI PROSSIMI GIORNI. "Quando gli agenti della stradale lo hanno portato via - racconta l'uomo che probabilmente lo ha salvato - mi ha guardato con degli occhi che non posso dimenticare. Come se lo stessi abbandonando. Mi sono informato - continua - su dove lo avessero mandato, e ho scoperto che ora si trova a Tessera. Il responsabile del posto, una persona cordiale, mi ha detto che posso passare a trovare quel ragazzo quando voglio, e uno di questi giorni lo farò senz'altro".

IL MESSAGGIO. "Mi auguro solo che non finisca in un posto con situazioni intorno troppo difficili - spiega ancora, un po' preoccupato - perché è un giovane a posto, non cerca rogne, è solo un ragazzino che viene da chissà dove e che cerca di vivere meglio di come vivesse nel suo paese. Non vorrei incappasse in brutte strade. Ci tengo però a dire una cosa - conclude - io quello che ho fatto lo faccio volentieri. Per me non esiste la parola 'clandestino': in tempi come questi capisco che la gente sia diffidente ma bisogna saper distinguere tra gli sfaccendati che vengono qui senza voglia di lavorare e chi invece scappa da situazioni che neanche conosciamo e cerca solo un posto migliore".

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