Traffico illecito di virus Aviaria, Ilaria Capua sul banco degli imputati

A metà aprile, a Verona, si aprirà l'udienza preliminare relativa al presunto giro d'affari legato al virus dell'influenza aviaria, che vede 41 indagati, tra i quali Ilaria Capua, ex responsabile del Dipartimento di scienze biomediche comparate dell'Istituto zooprofilattico sperimentale delle Venezie di Legnaro, eletta nel 2013 alla Camera con Scelta Civica.

IMPUTATI. Sul tavolo degli imputati anche il marito della virologa, incaricato della vendita del kit diagnostico per la Fort Dodge di cui era funzionario e il manager italiano della Merial spa, che avrebbe ricevuto nella sua abitazione un virus di influenza aviaria altamente patogeno, l'H9. A difendere la Capua ci sarà l'avvocato Tiburzio De Zuani che, a difesa della sua assistita sottolinea che l’epidemia non si è verificata. Dal canto suo la ricercatrice ha sempre rigettato ogni addebito.

TRAFFICO. Le indagini scaturirono il 9 aprile 2005 da un'informativa dei Nas. Il procuratore aggiunto Giancarlo Capaldo, che ha chiesto il processo per le 41 persone che sarebbero coinvolte nel traffico illecito di virus, sostiene che un'associazione a delinquere sarebbe stata attiva dal 1999 al 2003, e avrebbe impiegato virus altamente patogeni (H9 e H7N3), di provenienza illecita, "al fine di produrre in forma clandestina, senza la prescritta autorizzazione ministeriale, specialità medicinali ad uso veterinario, procedendo poi, sempre in forma illecita, alla loro commercializzazione e alla loro somministrazione agli animali avicoli di allevamenti intensivi, determinando così il contagio di sette operatori del settore come accertato dall'Istituto Superiore di Sanità e, quale misura di prevenzione, l'abbattimento di milioni di capi di polli e tacchini" (danno, questo, da 40 milioni di euro).