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Cronaca

Bando truccato per far vincere Ecofficina, chiesto il processo per tre persone

Carte false per far vincere la cooperativa: rischiano il giudizio Bottocchio, Borile e l'ex funzionario della Prefettura Quintario

Falsità materiale commessa da pubblico ufficiale, turbata libertà di incanti, truffa aggravata per il conseguimento di erogazioni pubbliche. Come riportano i quotidiani locali, sono i reati per i quali, a vario titolo e ognuno per le proprie competenze, il pubblico ministero ha chiesto il rinvio a giudizio per Gaetano Battocchio, 43 anni, ex presidente di Ecofficina, Simone Borile, 48 anni, factotum della stessa coop e Tiziana Quintario, 57 anni, già funzionario della prefettura di Padova (ora in servizio a Bologna). Il 21 febbraio prossimo è fissata l'udienza preliminare davanti al Gup che deciderà se spedire o meno il terzetto a processo.

L'INCHIESTA.

Le indagini sono scattate a maggio dell'anno scorso quando altre due cooperative arrivate al secondo posto, hanno presentato denuncia ai carabinieri. A seguito dell'apertura del fascicolo in Procura, la cooperativa Edeco vincitrice del bando aveva rinunciato ad accedere ai fondi pubblici per 450 mila euro così suddivisi: 22.500 euro al mese per venti mensilità dall'aprile 2016 al dicembre del 2017. Secondo l'accusa avrebbero modificato ad arte la data relativa all'inizio dell'accoglienza dei profughi in provincia pur di vincere il bando Sprar emesso dal comune di Due Carrare il 27 gennaio del 2016. Al momento di produrre gli atti la cooperativa, ancora secondo l'accusa, avrebbe presentato al municipio una convenzione con la Prefettura datata 6 gennaio 2014. Ma in realtà, sempre per l'accusa, quella convenzione sarebbe stata firmata il 14 maggio 2014. 
 

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