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Giovedì, 25 Aprile 2024
Cronaca Piazze

Bar e pasticcerie contro le nuove disposizioni contenimento diffusione Coronavirus

Tra le nuove misure di sicurezza per contrastare il contagio del coronavirus c’è anche quella che raccomanda alle persone di mantenere una distanza di almeno un metro l'una dall'altra, anche in bar e pasticcerie

Tra le nuove misure di sicurezza per contrastare il contagio del coronavirus c’è anche quella che raccomanda alle persone di mantenere una distanza di almeno un metro le une dalle altre, nei musei, in pizzeria, nei negozi e naturalmente anche nelle pasticcerie e nei bar. Questa regola vale per le tre regioni inserite nel Dpcm del governo, Lombardia, Veneto ed Emilia-Romagna e per le province di Savona e Pesaro-Urbino. Sarà applicata anche per i concorsi pubblici in tutta Italia. Naturalmente si punta molto sull’auto regolamentazione e sul buon senso, perché è impossibile effettuare dei controlli.

Un metro

Ancora un elemento che mette in difficoltà esercenti e titolari di esercizi pubblici, non che ce ne fosse ancora bisogno. Così passeggiando nelle vie del centro di questo lunedì 2 marzo si notano poche persone in giro, va detto che è una giornata piovosa e fredda, e anche nei locali non troviamo certo la ressa. Alla caffetteria Goppion, in piazza delle Erbe, troviamo in realtà i tavolini quasi tutti occupati. Chiediamo così al titolare che ne pensa di questa direttiva. «Non è facile dire alle persone di comportarsi in un dato modo. Io questo mattina l’ho pure fatto con due clienti. Col primo, col quale ho tanta confidenza, è finita a risate. Con il secondo è andata mene bene». Nonostante tutto c’è n’è gente qui da te, facciamo notare: «Per fortuna ma credimi che abbiamo lavorato, come tutti, pochissimo. Ed è un bel problema, visto che aprire vuol dire sostenere delle spese, prima di tutto. Dovevano dirci di chiedere e con dei fondi, magari europei, aiutarci visto che abbiamo tanti dipendenti e diamo lavoro a tanti fornitori. Sarebbe stata la scelta migliore».

Sotto il Salone stesso scenario. Entriamo al Bar da Berto e troviamo il titolare al quale chiediamo se è riuscito a far rispettare l’ordinanza: «Non è mica facile dire a un cliente che si deve sedere o che deve distanziarsi dalla persona con la quale sta bevendo un caffè o un aperitivo. Una situazione molto pesante che può solo peggiorare. Anche alla Pasticceria Graziati ci sentiamo raccontare dalla titolare una situazione di difficoltà: «Noi abbiamo trenta famiglie a cui dar da mangiare ogni fine mese, quindi certo che è un pensiero che ci mette in apprensione quello di tutte queste limitazioni che vengono imposte. C’è davvero una ossessione e la gente è evidentemente disorientata. E come potrebbe essere altrimenti vista la mole di informazioni catastrofiste che circolano? La questione di tenere le persone a un metro l’una dall’altra è un falso problema perché la gente non c’è, è rintanata in casa».

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