rotate-mobile
L'ADDIO / Santo / Piazza del Santo, 11

Addio al piccolo Carlo Alberto, don Ulisse: «La sua vita sarà un piccolo zaino da portare sempre con noi»

Centinaia di persone per l'ultimo saluto al dodicenne, scomparso martedì scorso per le complicazioni al cuore successive al malore che aveva avvertito durante una corsa campestre a Vittorio Veneto

Quando sono le 14.30 la Basilica del Santo è già gremita. Ci sono centinaia di persone per l'ultimo saluto a Carlo Alberto Conte, il 12enne morto martedì scorso per le complicazioni al cuore successive al malore che aveva avvertito durante una corsa campestre a Vittorio Veneto, la domenica precedente. Doveva essere la sua prima gara, un giorno felice, invece a pochi giorni di distanza ci si ritrova al Santo per ricordarlo e commemorarlo. All'arrivo di Carlo Alberto al Santo gli atleti delle Fiamme Oro hanno portato a spalla la bara. Di seguito i suoi genitorin e la sorella. E' uno dei tanti momenti strazianti di questa giornata. Quella di Carlo Alberto è una tragedia che ha colpito tutta la città. Non servono neppure troppe parole perché cosa si può dire, di più, di fronte a una famiglia che ha perso un figlio, un fratello? 

La funzione

C'è tantissima, tantissima gente. E questa grandissima partecipazione si traduce in un silenzio che colpisce data l'enorme presenza di persone. Tutto attorno all'altare ci sono decine e decine di ragazzi e ragazze che, chi più, chi meno, hanno la sua età. Sono quasi tutti scout. E vedere, incrociare gli occhi di tanta gioventù, colmi di lacrime e tristezza, lascia sgomenti. C'è un silenzio potentitissimo che è rotto solo dalle parole dei celebranti. Un silenzio colmo di un dolore troppo grande per queste giovani vite. Troppo grande per la sua famiglia e per i tanti che gli hanno voluto bene. «Carlo Alberto ci consegna un piccolo tesoro, la sua vita. Anche se piccolo ci ha lasciato un insegnamento. Guardiamo a quello che ci ha lasciato, che possa diventare, la sua memoria, un piccolo zaino da portare con noi». Sono le parole di don Ulisse Zaggia che ha recitato l'omelia mentre al cappellano delle Fiamme Oro, padre Federico Lauretta, è stato affidato il compito di celebrare. Ci sono anche tutti i compagni di classe di Carlo Alberto che frequentava la media Pascoli e i compagni di squadra di ogni disciplina delle Fiamme Oro. Sono tutti con la tuta granata. «C'è un'onda di amore che stiamo condividendo per lui. E' la luce che si accende su questa tenebra che ci ha investito. Carlo Alberto rimane con noi, quello che è ed è stato, rimane». Poi ha concluso: «Ciao, piccolo principe». 

I presenti

La madre Valentina Ometto, il papà Dino Massimiliano Conte e la giovane sorella Clementina seppelliranno il loro figlio e fratello a San Martino di Lupari, dove lo accoglierà la tomba di famiglia. Anche per Carlo Alberto nascerà una fondazione, mentre il cuore del piccolo Carlo Alberto verrà analizzato dalla dottoressa Cristina Basso, professoressa di anatomia patologica e direttrice Uoc patologia cardiovascolare. Alla funzione hanno partecipato gli assessori Cristina Piva e Diego Bonavina in rappresentanza dell'amministrazione. Presenti anche il Prefetto Raffaele Grassi e il questore, Antonio Sbordone, il presidente del Coni regionale, Dino Ponchio e le massime autorità militari cittadine. Tra la folla anche il neo candidato sindaco, Francesco Peghin.

In Evidenza

Potrebbe interessarti

Addio al piccolo Carlo Alberto, don Ulisse: «La sua vita sarà un piccolo zaino da portare sempre con noi»

PadovaOggi è in caricamento