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Basilica di Santa Giustina: 5 rampe per renderla più accessibile

Il Comune di Padova ha presentato un progetto per l'installazione di un sistema di rampe, che garantiscono la visita lungo il "Corridoio dei martiri". Testato un prototipo di piattaforma in acciaio e vetro adatto ai disabili

La Basilica di Santa Giustina conterà presto su un complesso di rampe per il superamento delle barriere architettoniche. Il progetto, avviato dal Comune di Padova, prevede l’installazione di 5 piattaforme in corrispondenza del “Corridoio dei martiri”. Due saranno completate già entro la fine dell’anno.

IL MODELLO. Nei giorni scorsi è stato posizionato e testato un prototipo adatto alle esigenze di persone con una disabilità motoria, che potranno così visitare il sacello paleocristiano di San Prosdocimo (primo vescovo di Padova) risalente al quinto o sesto secolo. Lo spazio recintato lungo il suddetto “Corridoio dei martiri”, un luogo di culto imprescindibile per i visitatori della Basilica, che collega anche al “Pozzo dei martiri”.

LA SALVAGUARDIA. L’intervento verrà realizzato impiegando materiali come acciaio e vetro, prestando attenzione a non alterare la lettura dell’antica area basilicale e senza violare l’ambiente originario. A supportare il progetto sono le fondazioni Antonveneta e Monte dei Paschi di Siena insieme alla Regione Veneto, attente alla tutela e alla valorizzazione di beni culturali e artistici del territorio.

LA STORIA. La Basilica di Santa Giustina sorge nel grande spazio di Prato della Valle, nel cuore di Padova. Eretta nel V secolo dal patrizio Opilione sulla tomba di Santa Giustina Vergine e protomartire padovana, fu un importante centro di vita monastica. Il complesso attuale, comprendente 5 chiostri oltre alla Basilica, è frutto di una ricostruzione operata nel 1600. All’interno trovano posto numerose opere d’arte. Oltre al sacello dedicato a San Prosdocimo, la chiesa custodisce frammenti di mosaico pavimentale della Basilica coeva. Il monastero, soppresso dal regime napoleonico nel 1810 è stato trasformato in una caserma riaprendo i battenti nel 1919.
 

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