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Cronaca

Coronavirus: in carcere chiuso il bazar, la rabbia del sindacato Sinappe

La decisione è stata presa data la situazione di carattere restrittivo emergenziale di questo periodo

Da qualche giorno ha chiuso il bazar interno al Carcare Due Palazzi di Padova, quello dov’è possibile acquistare saponi e altri generi di prima necessità, così come è possibile bersi un caffè. La cosa ha scontentato non poco la polizia penitenziaria come ha spiegato il Sinappe, uno dei sindacati più importanti tra i bachi blu.

La decisione

La decisione è stata presa data la situazione di carattere restrittivo emergenziale di questo periodo. La nota del sindacato sottolinea però come: «Se da un lato si comprende tanto la doverosità della misura, tanto la sua opportunità, dall’altro non si può non far notare la grande contraddizione che essa rischia attuare nelle sedi penitenziarie catalogate come “disagiate” e quelle poste nelle estreme periferie delle città. È infatti indubbio come presso tali sedi il bar-spaccio costituisca per il personale accasermato l’unico punto di approvvigionamento di viveri e beni di prima necessità, o meglio quello più facilmente accessibile, nonché la chiusura del bar comporterà per quel personale un maggior riversarsi nelle strade e l’effettuazione di diversi chilometri per raggiungere il primo market della zona».

Il Sinappe

Per quanto riguarda la struttura penitenziaria padovana al momento in caserma vivono 57 agenti. «Entrano anche tra i 30 e i 50 civili a giorno che fanno parte della cooperativa Giotto, di Altra Città e di altre organizzazioni che lavorano all’interno. Non capiamo il perché di questa chiusura quando poi in mensa mangiano anche 100 persone al giorno», commenta Mattia Loforese, del Sinappe di Padova.

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