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Mercoledì, 24 Aprile 2024
Cronaca Cittadella

Bimbo conteso, minacce a poliziotta: disse alla zia "lei non è nessuno"

Insulti e minacce di morte, su siti web e telefonate al 113, sono stati rivolti all'ispettrice ripresa nel video choc tra gli esecutori del prelevamento forzato a scuola del bimbo di 10 anni di Cittadella

"...Io non sono tenuta a dirle niente, sono un ispettore di polizia, lei non è nessuno". Sono le parole - infelici - di una delle donne della questura di Padova impiegate mercoledì mattina nel blitz di prelevamento con forza da scuola del bimbo di 10 anni di Cittadella per affidarlo al padre come su disposizione del tribunale dei minori di Venezia. Parole che, assieme alle immagini del piccolo che si dimena e contro la propria volontà viene portato via come un pacco postale, hanno indignato l'opinione pubblica italiana entrando in tutte le case attraverso il video amatoriale di quegli infiniti attimi filmati dalla zia materna. Una battuta che lo stesso sottosegretario all'Interno Carlo De Stefano, nella ricostruzione dei fatti riferita alla Camera, ha definito "espressioni assolutamente non professionali".

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GUARDA IL VIDEO TRASMESSO SU CHI L'HA VISTO?

 

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MINACCE DI MORTE. Parole che hanno innescato una scarica di insulti e minacce di morte, finiti su siti web e giunti con telefonate al 113, e rivolti all'ispettrice di polizia che le ha pronunciate - che riveste il ruolo di responsabile dell'ufficio minori -, rivolgendosi alla zia materna che stava riprendendo e che, secondo la giustificazione fornita dalla questura di Padova nel ricostruire i fatti "si riferiva al fatto che secondo quanto previsto dalla legge il provvedimento riguardante il minore può essere comunicato solo al padre e alla madre".

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FIGLI A CASA DA SCUOLA. Persone a lei vicine hanno riferito che la poliziotta, provata ed in stato di stress, ha scelto di restare al lavoro dopo il fatto. Ma assieme al marito, anch'egli agente, ha deciso di tenere i figli a casa da scuola per qualche giorno. Questo anche per il clima percepito nell'istituto scolastico, dove insegnati e genitori degli altri bambini conoscono il mestiere che svolge. La donna viene definita un agente estremamente professionale, dotata di grande competenza e umanità.

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