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Venerdì, 19 Aprile 2024
Cronaca

Bimbo conteso, il sindaco di Cittadella: "Attendo esito indagine"

Il primo cittadino Giuseppe Pan interviene sulla vicenda del bambino di 10 anni prelevato con forza da una scuola elementare del paese per essere affidato al padre

Nota- Questo comunicato è stato pubblicato integralmente come contributo esterno. Questo contenuto non è pertanto un articolo prodotto dalla redazione di PadovaOggi

La dichiarazione del sindaco di Cittadella Giuseppe Pan in merito alla vicenda del bambino di 10 anni prelevato con forza da una scuola elementare del paese per essere affidato al padre:

“Con Decreto del Tribunale per i Minori di Padova del dicembre 2010 è stato disposto l’affidamento del minore ai servizi sociali del Comune di Padova. Il Comune di Cittadella non ha dunque alcuna competenza sulla vicenda che riguarda il minore. Non siamo stati informati sulle modalità e tempi di esecuzione del Decreto della sezione civile minori della Corte d’Appello di Venezia, che ha disposto l’allontanamento dalla famiglia materna né, se così fosse stato, avremmo potuto muoverci o agire in quanto i nostri servizi sociali non risultavano coinvolti nella vicenda.

In linea generale ritengo che debbano essere il buonsenso e l’amore per i figli coinvolti nelle vicende giudiziarie in caso di divorzio dei genitori a PREVALERE su ogni azione, intervento, decisione che li coinvolga, qualunque sia la decisione presa dagli organi competenti a decidere la loro sorte, con particolare attenzione alla loro serenità ed al loro benessere psico fisico.

Il Capo della Polizia Antonio Manganelli, dopo essersi scusato con la famiglia, ha assicurato il massimo rigore nell’inchiesta interna già avviata. Non esprimo dunque alcun giudizio sull’operato degli agenti, in attesa dell’esito dell’indagine. Certamente, come tutti, sono rimasto molto scosso e turbato dalle cruente immagini che ho visto in TV, anche in considerazione del fatto che la vicenda si è svolta in una scuola elementare (ritenuto dalla sezione minori della Questura un idoneo campo neutro per eseguire l’azione), alla presenza di alcuni alunni che hanno assistito alla scena dall’adiacente palestra e da genitori e vicini che non hanno ovviamente potuto intervenire.

Sono a conoscenza del fatto che già due volte si era tentato l’allontamento del minore dalla madre con l’intervento dei Carabinieri e della Polizia che tuttavia, constatata l’impossibilità di procedere all’azione senza provocare un forte turbamento nel ragazzo, avevano saggiamente desistito dall’azione.

Auspico che questa tristissima vicenda, che purtroppo pesa e peserà a lungo nella psiche del minore, sia di monito ed ammonimento per tutte quelle coppie che, in fase di separazione, “usano” i figli come merce di scambio o addirittura come scudo per sterili ripicche e risentimenti producendo esiti drammatici per i minori, che costituiscono la parte più fragile ed indifesa del nucleo familiare.

Mi spiace che la nostra città, salita più volte agli onori della cronaca per ben diverse situazioni e vicende, da sempre attenta alla tutela e salvaguardia dei minori, sia stata in un certo modo “violata ed offesa” da questo brutale episodio, che ci colpisce profondamente come comunità civile e sociale. Ritengo che l’operato della nostra Dirigente Scolastica Dottoressa Marina Zanon sia stato irreprensibile, avendo posto in essere, per quanto di sua competenza, tutti gli accorgimenti e cautele atti ad impedire che l’esecuzione del decreto della Corte d’Appello avvenisse sotto gli occhi dei compagni di scuola del minore, pur non potendo evitare che a quanto accaduto all’esterno della scuola assistessero alcuni bimbi a lezione in palestra, alcuni genitori e residenti nella zona”.

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