Cucine popolari, la visita di Bitonci "Ci sono bisognosi e approfittatori"
Lunedì, il sindaco di Padova ha visitato la struttura insieme all'assessore Maurizio Saia e al capo della polizia locale Antonio Paolocci: "In via Tommaseo c'è un problema che non abbiamo intenzione di nascondere"
Lunedì, il sindaco di Padova Massimo Bitonci è stato in visita alle cucine popolari, insieme all'assessore alla Sicurezza Maurizio Saia e al comandante della polizia locale Antonio Paolocci.
BITONCI. "Chi aiuta i poveri e interpreta pienamente il messaggio evangelico merita il rispetto e il plauso di tutta la comunità padovana – esordisce Bitonci – bisogna però saper distinguere fra bisognosi e approfittatori. Oggi ho visitato le cucine economiche popolari. Più del 90% dei presenti non era di nazionalità italiana. Insieme a tanti ragazzi del Senegal, con cui mi sono intrattenuto, apparentemente in cerca di un lavoro e di condizioni migliori per la loro vita, ho riconosciuto numerose persone già note alle forze dell'ordine per reati quali spaccio e furto".
"C'È UN PROBLEMA". "Allo stato attuale, chiunque, senza alcun tipo di controllo, può recarsi alle cucine economiche e richiedere un pasto, ricevere dei vestiti, soggiornare temporaneamente in una sala – prosegue Bitonci – una recente aggressione, avvenuta proprio all'interno dell'edificio gestito da suor Lia, e le numerose e circostanziate lamentale di residenti ed esercenti della zona dimostrano che in via Tommaseo c'è un problema. Problema che non abbiamo intenzione di nascondere, come hanno fatto tutte le precedenti amministrazioni".