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Mercoledì, 24 Aprile 2024
Cronaca Boara Pisani

Borse acqua calda elettriche finte "Ce" destinate a Boara Pisani

8004 pezzi dalla Cina bloccati dalla finanza in dogana a Trieste. Denunciato il titolare della società di commercio all'ingrosso della Bassa padovana. Nel suo capannone sequestrati anche bilance e accendigas

Nel mirino della Guardia di Finanza di Trieste è finito, nell’area portuale, un container proveniente dalla Cina e diretto in Italia a Boara Pisani. Al'interno di 667 cartoni sono state trovate 8004 borse di acqua riscaldate elettricamente, provviste di marchiatura Ce, ma sulla cui conformità si sono prontamente sollevati i dubbi delle fiamme gialle.

TITOLARE DENUNCIATO. Contattato l’Istituto italiano del marchio di qualità (Imq) di Milano, gli accertamenti tecnico-peritali hanno rilevato che la merce non rispondeva ai "requisiti essenziali di sicurezza" stabiliti dalla direttiva comunitaria. Le borse sono state sequestrate, mentre per il titolare della srl nel settore del commercio all’ingrosso di ceramiche e porcellane, destinatario dell’ingente quantitativo di merce sequestrata, è scattata la denuncia per "vendita di prodotti con segni mendaci" in quanto la merce sottoposta ad accurato controllo risultava essere sprovvista delle "informazioni minime", come istruzioni e precauzioni ai fini della sicurezza e della fruizione, richiesti per la commercializzazione sul territorio nazionale.

ULTERIORE SEQUESTRO IN CAPANNONE. Perquisito inoltre il capannone del commerciante, dove, per le stesse motivazioni delle boule, sono stati sequestrati ulteriori 5.286 congegni: altre 1816 borse elettriche dell'acqua calda, 2860 bilance pesapersone e 520 accendigas. La merce sequestrata, qualora fosse stata posta in vendita, avrebbero comportato un profitto illecito di oltre 60mila euro.

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