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Cronaca Prato della Valle

Botellòn, "vince" linea dura Bitonci Prato blindato e il raduno salta

Appena qualche decina di aficionados al raduno alcolico ha tentato mercoledì sera di arrivare all'isola Memmia. Transenne, forze dell'ordine, divieto di vendere alcolici e di transito ha scoraggiato i più

Stavolta non è servito il maltempo (come a settembre 2012 o nel 2014) o la delocalizzazione fuori dal centro cittadino per concomitanza con altri grandi eventi (nel 2013), come avvenuto negli ultimi due anni, a decretare il "flop" del Botellòn di Padova, il raduno "alcolico" frutto del tam-tam della rete che da cinque anni si terrebbe ogni ultimo mercoledì di maggio in Prato della Valle. A scoraggiare la partecipazione ci ha pensato la linea dura messa in atto dal sindaco leghista Massimo Bitonci, che nelle scorse settimane, per intimorire organizzatori e potenziali adesioni, aveva anche annunciato l'intenzione di segnalare alla polizia postale tutte le pagine del social network impiegate per "condividere" l'evento.

LINEA DURA. Qualche decina di aficionados all'evento ha tentato di arrivare all'isola Memmia, cuore della grande piazza padovana, ma le "barricate" issate dal Comune per impedirne l'accesso, la presenza massiccia di forze dell'ordine sul posto, la mancata installazione di bagni chimici nella zona - in segno di totale negazione di ogni appoggio all'evento - nonché l'ordinanza sindacale che vietava la vendita di bevande alcoliche d'asporto e istituzione temporanea di una zona interdetta alla circolazione, con multe di 308 euro per i trasgressori, hanno decisamente scoraggiato anche i più determinati. Risultato? Qualche decina di giovani arrivati alla spicciolata ma che di fronte alla desolazione della piazza hanno anche presto girato i tacchi e se ne sono andati, nonostante sulla pagina Facebook dell'evento avessero confermato la propria adesione in oltre 7mila. Ormai pare solo un lontano ricordo sbiadito l'edizione record del 2011, quando il Prato venne invaso da 10mila persone.

BITONCI. "Il Botellòn a Padova non c'è stato - commenta compiaciuto su Facebook lo stesso primo cittadino - Grazie all'ordinanza che ho emanato e alla collaborazione di polizia locale, forze dell'ordine e carabinieri. I giovani hanno capito che ci si può divertire rispettando le regole, i residenti e il patrimonio artistico della nostra città. L'attività di prevenzione che ho messo in campo, dopo averne discusso con questore e prefetto, ha dato ottimi frutti".

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