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Cronaca

Poliziotti di quartiere e spaccate, botta e risposta tra Sindacato Autonomo di Polizia e il questore

In un duro comunicato il Sap chiede chiarimenti riguardo al 'concentramento' delle forze nel centro storico, e la risposta del questore Paolo Fassari non si fa attendere

Il Sindacato Autonomo di Polizia chiama, e il questore Paolo Fassari risponde. Argomento: la situazione critica dei poliziotti di quartiere in relazione (anche) al fenomeno-spaccate.

"Danno nei confronti dei cittadini"

Non usa mezzi termini Mirco Pesavento, segretario provinciale del Sap: "Il Sindacato Autonomo di Polizia chiede pubblicamente al Questore Fassari cosa intenda fare dell'Ufficio 'Poliziotti di Quartiere', in quanto dal giorno 6 settembre scorso, con una disposizione scritta ha di fatto tolto l'operato dei colleghi poliziotti di quartiere dalla zona Arcella e Guizza. Il tutto per focalizzare la presenza della Polizia di Stato nel centro città, per arginare il fenomeno delle spaccate, senza un evidente risultato positivo visto che i reati continuano poiché il problema si ripete nella fascia notturna e non certo in quella della mattina o del pomeriggio. Il SAP critica questa scelta anche se risulta essere comunque una legittima prerogativa del Questore di Padova, ma non ne comprendiamo le finalità per il fatto che togliere i Poliziotti di Quartiere dalla Guizza e Arcella ha creato, questo sì, un danno nei confronti dei cittadini di queste aree padovane. La mera visibilità dei poliziotti di Quartiere in centro, a nostro avviso, non può minimamente giustificare l'assenza di questi nostri colleghi in aree periferiche e delicate come la Guizza e l'Arcella, zone individuate dal Comitato per l'Ordine e la Sicurezza Pubblica".

"Perché gettare alle ortiche il lavoro svolto?"

Prosegue il Sindacato Autonomo di Polizia: "Padova venne suddivisa in zone, garantendo al centro cittadino la polizia di prossimità comprese alcune zone periferiche tra cui la Guizza e l'Arcella e garantendo la presenza dei poliziotti di quartiere nelle fascie mattutine e pomeridiane e cioè nelle ore di massima attività sociale e commerciale. I poliziotti di quartiere collaborano al bisogno anche con la sezione volanti sugli interventi e le più svariate criticità ed oggi, forse per pressioni politiche, sono stati concentrati al centro di Padova, negli orari della mattina e del pomeriggio, ancorquando le attività criminali si concentrano nelle ore notturne. Il SAP che ha nel proprio Dna la difesa della professionalità dei poliziotti, si chiede a chi giovano questi provvedimenti del Questore di Padova? Ai cittadini ed ai commercianti delle zone periferiche che sono rimaste senza il loro punto di riferimento? Alle scuole delle zone periferiche al pari esposte alla criminalità ove i Poliziotti di Quartiere svolgevano un servizio di prevenzione, ma anche di formazione e informazione alla legalità? Agli anziani che hanno la sfortuna di non essere proprietari di un appartamento in centro? A chi? Perché, Questore Fassari, gettare alle ortiche tutto il lavoro svolto e le relazioni umane e professionali costruite in sedici anni di attività in tutti i quartieri di Padova? Si doveva forse dare una risposta al primo cittadino? A qualche categoria? Ma la Polizia non è forse al servizio di tutti i cittadini? Il SAP lo chiede pubblicamente anche al Prefetto Franceschelli.

La replica del questore Fassari

E non si fa attendere la replica al comunicato del Sap da parte dello stesso questore Paolo Fassari: "Il controllo del territorio è rimasto immutato. All'Arcella vengono effettuati tutti i servizi di controllo straordinari, dove continuano a operarsi arresti da parte degli agenti. Al momento si ritiene che il personale specializzato nell'acquisizione delle informazioni con finalità di intrattenere relazioni coi commercianti sia più utile nel centro storico".

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