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Cronaca

BusItalia: capienza torna al 100%, ma ci sono almeno trentuno mezzi in meno

Il 1 aprile i bus tornano al 100% di capienza, ma senza i bus aggiuntivi mentre 24 bus della flotta a disposizione di BusItalia a Padova, si dovranno fermare perché “diesel euro 02”. Altri 7 sono andati a fuoco

Il 1 aprile i bus tornano al 100% di capienza, ma senza i bus aggiuntivi. Viene quindi confermato il servizio standard senza ricorrere alle aziende private che in questi mesi di emergenza Covid sono state coinvolte nel servizio. Il ministero aveva dato comunicazione alle singole Prefetture di rinnovare dove è necessario, l'accordo con queste aziende.

Prefettura

Avrebbe dovuto essere il Prefetto Raffaele Grassi a confermare il coinvolgimento dei privati, ma si è deciso di rinunciare. Al momento non c'è copertura finanziaria per una operazione di questo dipo. Il Prefetto quindi elaborerà un nuovo programma di servizi aggiuntivi in base alle richieste degli uffici scolastici, decisione che in ogni caso dovrà essere supportata dall’approvazione di una norma per finanziare i costi.

Flotta

Dal primo di aprile però c'è anche un’altra novità, non buona a dire il vero: 24 bus della flotta a disposizione di BusItalia in servizio nella provincia di Padova, si dovranno fermare perché “diesel euro 02”, troppo vecchi, non possono circolare. Scade anche il sub affido alle aziende private per implementare il passaggio di tram e bus. A questi si sommano i 7 andati a fuoco.

Lavoratori

«Questa è un’azienda che non pensa al futuro, è un continuo navigare a vista. Nei mesi scorsi hanno affidato le linee migliori proprio ai privati, correndo il rischio che alla guida ci si ritrovi chi non conosce i percorsi. E di fatto è capitato, diverse volte», fa notare Stefano Pieretti di Adl Cobas. A iproblemi già esistenti se sono sommati altri: «L’attacco degli hacker al sistema informatico delle FS ha impedito a loro per quasi una settimana di poter fare i cambi turno. Per fortuna sono riusciti a pagare gli stipendi, ma non era affatto scontato». Chiediamo cosa potrà succedere dal primo di Aprile, se questi sono i presupposti: «Preoccupa poco il fatto che non ci sono i mezzi visto che mancano gli autisti», risponde ironico il sindacalista che poi riferisce di una iniziativa di questi giorni. «Abbiamo fatto il ricorso al tribunale del lavoro per una decina di dipendenti perché questi, quando sono in ferie, non sono pagati come dovrebbero essere, da contratto. Se questa causa pilota va bene ne seguiranno di certo molte altre. Loro, l'azienda BusItalia, non è passata neppure per la conciliazione. Verrebbe da pensare che, essendo un'azienda a partecipazione statale, gli avvocati non li pagano certo loro, per questo non si fanno grossi problemi». 

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