Violazioni alle norme venatorie: ci risiamo. Ad appena 24 ore dal sequestro di Piove di Sacco, la polizia provinciale ha eseguito un’operazione analoga a Montegrotto Terme contro un cacciatore stava utilizzando richiami elettroacustici vietati dalla legge. Si tratta di strumenti, alimentati da batterie, in grado di riprodurre ad alto volume il verso di diverse specie di volatili, consentendo di attirare la selvaggina, concentrarla in aree ristrette e abbattere numerosi esemplari con facilità. La normativa sulla caccia vieta categoricamente l'utilizzo a scopo venatorio di richiami acustici, con o senza l'amplificazione del suono. Il loro uso per attività venatorie viene punito con una sanzione penale.  

"CONTINUEREMO A VIGILARE". "Spiace dover constatare - ha detto l’assessore provinciale Enrico Pavanetto - che c’è ancora chi non ha capito che le regole devono essere rispettate sempre e comunque. E questo nonostante le numerose operazioni della Polizia provinciale e del Corpo forestale dello Stato finalizzate a colpire la caccia di frodo. Certamente questi cacciatori restano una minoranza esigua rispetto a coloro che osservano le regole scrupolosamente, ma i numeri di sequestri penali in materia di caccia operati dalla polizia provinciale che negli scorsi anni si raggiungevano al 31 dicembre, sono già stati superati. E questo nonostante fossero in servizio più agenti di ora. Per questo continueremo a presidiare il territorio sempre con particolare attenzione".

LA DENUNCIA. Colto in flagranza di reato dagli agenti della Polizia Provinciale di Padova, il cacciatore di Montegrotto non ha giustificato in alcuna maniera il suo comportamento e ha immediatamente consegnato i fucili, il relativo munizionamento, l’apparecchio elettroacustico e un merlo di passo che aveva appena abbattuto. Anche per lui è quindi scattata la denuncia all’autorità giudiziaria per la violazione dell’articolo 21 della legge 157 del 1992.