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Cronaca Vigonza

Cadavere nel lago Garda, è dell'ex pornostar: ha il cranio fracassato

Il corpo rinvenuto nel Veronese analizzato all'istituto di medicina legale di Padova. Il volto ancora riconoscibile. Manca la falange di un dito, menomazione che aveva Federica Giacomini, in arte Ginevra Hollander

L'ultima parola per la conferma scientifica l'avrà l'esame del Dna, ma ormai il giallo della scomparsa di Federica Giacomini, la 43enne nota nel mondo hard come Ginevra Hollander, è praticamente svelato. Tragico, purtroppo, l'epilogo. Nonostante il corpo sia rimasto per mesi, dallo scorso gennaio secondo quanto ricostruito dagli inquirenti, nelle acque veronesi del lago di Garda, a 100 metri di profondità, il riconoscimento è avvenuto già mercoledì all'istituto di medicina legale di Padova, quando gli anatomopatologi hanno aperto l'involucro di nylon trovato nella cassa di plastica ripescata martedì dai sommozzatori della polizia a Castelletto di Brenzone.

IL RICONOSCIMENTO. Il volto presentava ancora ben conservati il naso, le labbra, i capelli lunghi e rossi. Un particolare non ha lasciato poi dubbi agli investigatori della mobile di Vicenza: l'assenza della falange del quarto dito della mano destra, menomazione che Federica aveva fin da giovane. "Al di là dell'accertamento di natura biologica e dell'approfondimento in ambito genetico - aveva detto all'uscita dall'istituto il legale della famiglia Giacomini, residente a Vigonza, Paolo Mele - per la conoscenza che ho della persona, salvo non sia una sosia, per me è più che verosimile che sia lei".

CRANIO FRACASSATO. Dai resti della donna sono arrivate altre risposte importanti, che potrebbero diventare altrettante prove contro Franco Mossoni, il 55enne ex compagno di Federica, attualmente in ospedale psichiatrico giudiziario, da mercoledì indagato per omicidio, già condannato alla fine degli anni '70 sempre per omicidio. Prima la Tac eseguita sull'involucro di nylon ancora integro, poi l'autopsia, hanno evidenziato sul cadavere una serie di fratture craniche. L'ipotesi è che la donna sia stata colpita violentemente al capo con un corpo contundente, ancora da individuare. Dall'autopsia sarebbe inoltre emerso che era legata con corde e filo di ferro. Giovedì, i tamponi effettuati durante gli esami autoptici saranno inoltre spediti ai Ris, per verificare se la Giacomini fosse stata sedata o drogata prima del suo omicidio.

IL FINTO BIOLOGO. Nel paesino del Veronese dove è stata recuperata la cassa con il cadavere sono numerose le persone che, viste le foto di Mossoni, lo hanno riconosciuto come l'uomo che si era presentato nei mesi precedenti spacciandosi per un biologo marino, e che un giorno avrebbe calato nel lago la cassa di plastica con l'aiuto inconsapevole di un barcaiolo del posto che lo aveva accompagnato.

GENITORI DISPERATI. Non hanno voluto crederci fino all'ultimo, mantenendo vive le speranze che la loro Federica, di cui ignoravano i trascorsi da pornostar, fosse per qualche ragione ancora viva. Ma di fronte alle evidenze riscontrate in sede di autopsia e confermate dal loro avvocato che ha riferito gli esiti, i genitori della donna scomparsa da inizio gennaio non hanno potuto che arrendersi e prendere atto della tragica fine della propria figlia. Disperati e sconvolti, come riportano i quotidiani locali, hanno riferito di sentirsi offesi dalle voci che circolano sul passato di Federica da attrice hard. Il pensiero va ancora all'ultima volta che hanno sentito la figlia, quando per Capodanno ricevettero una sua telefonata di auguri. Poi, il silenzio.

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