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Cronaca Cadoneghe

Cadoneghe, sindaco vieta in paese petardi, botti e fuochi d’artificio

L'ordinanza dispone il "silenzio" pirotecnico dal 24 dicembre al 6 gennaio, nei centri abitati e aree pubbliche, ad eccezione delle manifestazioni regolarmente autorizzate. Le multe vanno da 25 a 500 euro

Petardi, botti, artifici pirotecnici di ogni genere, banditi da Cadoneghe, dal 24 dicembre al 6 gennaio. L’ordinanza del sindaco, Michele Schiavo, dispone il "silenzio" pirotecnico sul territorio comunale, fatte salve le manifestazioni regolarmente autorizzate.

LE MOTIVAZIONI. "Quella di sparare petardi e botti di ogni genere è un’usanza che, anche a causa dell’enorme volume della forza esplosiva che viene liberata dalla contemporaneità degli spari, ogni anno in tutta Italia procura puntualmente un numero molto alto di feriti, alcuni dei quali anche minori, con lesioni gravi e gravissime provocate dall’uso improprio o dal malfunzionamento di veri e propri ordigni - puntualizza il primo cittadino - Inoltre gli scoppi provocati da petardi e mortaretti producono notevoli criticità negli animali in genere e nei cuccioli in particolare, provocando in loro paura e disorientamento e inducendoli a reazioni istintive e incontrollate come gettarsi nel vuoto, scavalcare recinzioni e fuggire in strada, mettendo seriamente a repentaglio la loro incolumità e quella delle persone. Per non parlare dei sempre possibili danni economici alle cose per il rischio di incendio. Ogni anno, l’amministrazione comunale patisce forti spese per provvedere alla inevitabile pulizia di spazi pubblici da residui di botti, petardi, fuochi d’artificio. Per tutte queste ragioni, ci è sembrato opportuno emanare l’ordinanza. Invito comunque i proprietari di animali ad attivarsi con ogni azione possibile perché il disagio provocato da eventuali scoppi non causi danni".

ZONE E MULTE. Interessate dall’ordinanza sono le aree interne ai perimetri delimitanti i centri abitati (Mejaniga, Cadoneghe, Bragni e Mezzavia), così come individuate negli strumenti urbanistici, in quanto caratterizzate da edifici contigui con presenza di possessori di animali di vario tipo, e in ogni caso le aree di interesse pubblico sensibili come il municipio, gli istituti per anziani e gli ambulatori medici, le chiese, le attività commerciali, le scuole, le aree di sgambamento e di allevamento cani, le aree destinate a parco pubblico, il cimitero comunale. Le violazioni comportano multe da 25 a 500 euro.

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