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Cronaca

Caldo record, non c'è allarme per la salute: il numero dei ricoveri diminuito

Il dottor Franco Tosato, primario del reparto di Pronto Soccorso, smentisce gli allarmismi cifre alla mano: gli accessi di questi ultimi giorni sono meno di quelli registrati nel fine settimana autunnale tra luglio e agosto

Con il termometro che torna a sfiorare i 40 gradi, torna la preoccupazione per il benessere di cittadini, ed in particolare degli anziani. L’impatto del caldo record sulla salute pubblica è però, a sorpresa, pressoché nullo. Ad affermarlo, dati alla mano, è il primario del reparto di Pronto Soccorso del Sant’Antonio, il dottor Franco Tosato: “Il disagio provocato dal clima estremamente caldo e afoso di questa settimana è innegabile – spiega – ma la situazione dal punto di vista sanitario è tutt’altro che allarmante: il numero dei ricoveri è rimasto costante rispetto ai periodi precedenti scendendo addirittura di qualche unità”.

I DATI. Numeri alla mano, il pronto soccorso patavino ha registrato in queste giornate di fuoco quasi lo stesso numero di accessi dei periodi in cui, quest’estate, il termometro in città è sceso ben sotto le medie stagionali: da venerdì 19 a martedì 23 agosto, a dispetto dei 40 gradi percepiti, i ricoveri sono stati 1030, ovvero 80 in meno di quelli registrati tra venerdì 29 luglio e martedì 2 agosto (1110), quando pioggia e freddo sembravano aver spazzato via l’estate. Il riscontro è ancora più significativo se si prende in considerazione la fascia della popolazione più sensibile, gli anziani: sono stati 277 gli over 70 ricoverati negli ultimi cinque giorni, a fronte dei 300 del fine settimana "autunnale" a cavallo tra luglio e agosto.

IL COMMENTO. Poche, se non addirittura nessuna, dunque, le vittime del caldo a Padova, un dato molto meno eccezionale di quello che si potrebbe pensare: ”Le alte temperature difficilmente creano di per sè problemi veramente gravi alla salute – spiega il dott. Tosato – l’unica patologia propriamente causata dal caldo è il colpo di calore, che insorge quando si associa una prolungata esposizione a situazioni di fatica fisica. Si presenta solitamente in chi lavora per ore all’aperto, sotto il sole e sul cemento, e può essere mortale. Ma per fortuna non c’è stato nessun caso del genere”. Altra cosa sono i problemi che nascono in concomitanza con altre patologie, per cui il caldo diventa soltanto uno dei possibili fattori aggravanti: “Pensiamo ad esempio ad anziani che assumono farmaci diuretici o ipotensivi – continua Tosato – che provocano degli squilibri che possono essere messi in crisi da qualsiasi situazione di stress sia fisico (variazioni climatiche, infezioni, ecc..) sia emotivo”.

I CONSIGLI. La situazione di stanchezza e debolezza che tutti accusiamo nelle giornate più calde, accompagnata talvolta da gonfiore degli arti inferiori, è il disturbo più comune legato al caldo, ma in questo caso il rimedio è molto semplice: “Per l’astenia da calore il consiglio è sempre lo stesso: bere tanto, mangiare frutta e verdura, fonti di sali minerali, e stare riparati nelle ore centrali del giorno – spiega Tosato – così come per la vasodilatazione è sufficiente tenere le gambe verso l’alto per favorire la circolazione. Per il resto, è il nostro corpo a suggerirci come difenderci, basta ascoltarlo”.

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